CORONAVIRUS: MILANO, COSA NON È ANCORA CHIARO?

Tante parole, tutti stanchi di vedere la propria libertà in mano ad altri, tutti solidali con chi a causa di questa pandemia ha avuto gravi lutti in famiglia.Ci si è mostrati rispettosi dei decreti, tutti in fila, tutti chiusi in casa manco fosse chissà quale grande sacrificio.Arriva il tanto atteso decreto, si iniziano ad allargare le maglie e questi sono i risultati: tutti a spasso lungo i navigli, molti senza mascherina, il distanziamento sociale diventa un eco lontano e guai a privarsi dell’immancabile aperitivo. Tutti presenti ed i cervelli: ASSENTI!Abbiamo sempre bisogno di chi fa la voce grossa per capire ciò che non dobbiamo fare?Certo è semplice così: poi si può sparlare di chi ci governa, degli errori commessi, dei passaggi tralasciati, e tornare a dormire sonni tranquilli quando altri quelli più deboli, quelli da sempre invisibili e dimenticati, i loro occhi, a causa di questi atteggiamenti, li chiuderanno per sempre e non certamente per dormire… Un vero squallore, e non vi indignate perché questa volta ad apparire come «idioti patentati» siete voi lombardi, non i ragazzi del sud quelli ritenuti superficiali, poco avezzi alle regole e incuranti della realtà.Ma possibile mai che non si debba perdere occasione per dimostrare che questa tanto rec lamata libertà, una volta recuperata non si è in grado di gestirla nel migliore dei modi?Una sconfitta che se ne frega di tutto il resto del mondo che tracotante di superficialità va oltre i sacrifici che da mesi tutti stanno facendo, che se ne frega delle persone sole, dei disabili, degli anziani dei bambini, di chi non riesce a lavorare a causa della pandemia che sta, suo malgrado vivendo. C’è sempre bisogno del cane che abbaia al gregge per rimetterlo in ordine, per recuperare quelle pecore che ignorando tutte le altre, decidono di rompere le righe, e di andare a pascolare altrove.Non è bello essere definite pecore, ed avete anche ragione, in effetti è anche troppo, perché si è sempre ritenuto che gli animali siano meno intelligenti degli «umani», ed eccola l’intelligenza, il raziocinio, la sensibilità che questi umani non perdono occasione per dimostrare.Non ci rendiamo conto di quanta responsabilità questi gesti avranno quando tutto tornerà come prima, quando verremo nuovamente chiusi in quegli spazi in cui alcune donne hanno trovato la morte per mano di quei carnefici con cui vengono costrette a dividere giorni interi di violenza silenziosa, di cattiverie a cui, nel bene o nel male, prima di questo lockdown riuscivano a sfuggire? Non ci rendiamo conto di quante famiglie hanno al loro interno figli disabili che hanno bisogno di attenzioni differenti, di frequentare istituti in cui possano ricevere le giuste cure, la corretta asdistenza?Non ci rendiamo conto di quanti anziani nelle rsa non possono ricevere la visita dei loro cari, una piccola dimostrazione di calore umano che è molto differente da quella che riescono a ricevete attraverso lo schermo freddo di un cellulare o di un tablet?Non ci rendiamo conto della chiusura dei cimiteri dove chi ha subito perdite non riesce più a recarsi da mesi per portare un fiore a chi ha percorso anni di vita insieme? Non ci rendiamo conto che si è persa un’occasione per dimostrare realmente quanto siamo in grado di assumerci le nostre responsabilità, quanto siamo maturi, quanto siamo in grado di fare?Esiste una Milano che non si è voltata dall’altra parte, che ha aiutato chi era in difficoltà, che si è rimboccata le maniche, che è uscita una sola volta a settimana e solo per fare la spesa, che non ha lasciato indietro gli ultimi.Ecco non è corretto, a causa di incoscienti allo sbaraglio, accumunare i milanesi in questo spaccato di pessima qualità. Non è corretto e neanche giusto continuare a causa di questi a dover restare chiusi in retaggi mentali in cui al nord si è superiori, ed al sud ci sono solo pressapochisti e malfattori.Non sono giuste molte cose e questa Milano non è e non sarà mai la «mia» Milano, deve ravvedersi, prendere coscienza, rendersi conto che si sta in bilico su un ordigno pronto ad esplodere e che se avverrà non si potrà additare né incolpare nessuno se non i cittadini irresponsabili, che questa situazione l’hanno creata. Sarebbe questo il modo in cui avete scelto di dimostrare la vostra volontà di ripartire? È il modo sbagliato, senza se e senza ma.Avete bisogno di un sindaco «prepotente» che chiuda tutto? Allora ditelo e risparmiateci la fatica di comprendervi perché proveniamo tutti da mesi di isolamento e siamo stanchi esattamente come voi di questa situazione, ma a differenziarci c’è il cervello, quello che voi avete lasciato libero di pascolare sui navigli….