CRIMINALITÀ (E PROVVEDIMENTI) IN CENTRO AMERICA

CrimeErano i primi giorni di aprile e seguendo news sul crimine in Centro America mi aveva colpito quanto emerso da El Salvador. Il presidente populista Nayb Bukele segnalava un netto calo degli omicidi nel paese: in marzo «appena» 65, contro i 114 di febbraio e le cifre ben più alte dei mesi precedenti. Qualcuno poi aggiungeva che le gang avevano esercitato un ruolo di contenimento del virus imponendo, anche con la forza, la chiusura. Erano parsi segnali positivi in un quadro pur tragico. Poche settimane e tutto è cambiato. A causa di un’impennata degli attacchi – oltre 50 morti in un week end – il governo ha deciso una stretta, punendo in maniera dura i detenuti legati alle bande. Un provvedimento legato al modus operandi delle organizzazioni illegali: gran parte dei delitti sono ordinati da boss ed esponenti rinchiusi nei penitenziari. I prigionieri avranno una sola ora d’aria, dispositivi bloccheranno le linee telefoniche dei cellulari e wi fi, ci sarà grande severità. Per loro neppure un raggio di sole, ha ammonito il ministro della Sicurezza Osiris Luna. E per dimostrare che non erano solo parole sono state diffuse le foto che mostrano gli «ospiti» ammassati gli uni sugli altri. Condizioni che hanno provocato numerose proteste da parte di associazioni umanitarie, anche se c’è chi ha ricordato la crudeltà e la ferocia dei killer.Sull’altro grande fronte, il Messico, la guerra continua. Sabato nuova strage a Aguililla, Michoacan. Un commando di Jalisco ha colto di sorpresa – dice la versione – un accampamento dei rivali Los Viagras al rancho Huerta. Ne hanno uccisi 21, impadronendosi di armi e di due blindo fai da te, noti come “mostri”. Secondo gli abitanti il cartello di Jalisco avrebbe portato rinforzi con aerei da Ocotlan e Ciudad Guzman. Cose da guerriglia. Informazioni inverificabili spiegano che i Los Viagras avrebbe appoggi tra i ranghi della sicurezza locale. E’ anche possibile che il gruppo attaccato sia stato tradito da qualcuno dei suoi.Nella stessa località, in ottobre, c’era stata imboscata contro forze dell’ordine. Tredici agenti uccisi. I media affermano che Jalisco cerca di conquistare questo settore, ad ogni costo.