PIERO GABRIELLI IL GIGANTE BUONO DI VIA MARGUTTA

PIERO GABRIELLI IL GIGANTE BUONO DI VIA MARGUTTA

Era un bel gigante Piero, terza linea ,nazionale di Rugby,impresario teatrale,musicale, ristoratore,uomo di cultura,  fu un grande romano al servizio della gente.(Toto Torri) Ho conosciuto  sempre, Piero il gigante,  San Bernardo per la sua bontà . Mi ha insegnato molto, soprattutto a “campare”(diceva Trilussa )in questa società,malata,borghese, classista  e  spesso  razzista.Tanti  ricordi di Piero Gabrielli, una storica famiglia di Roma,Piero  lo trovai la  eccellenza  del galantuomo.130 chili, un  metro e  93 cm di altezza, spalle massicce  da mischia , per agguantare la palla ovale, tre dita della mano  destra,  era  una pala e immediato lancio alto su uno de i fronti più liberi. “Vedi – mi  raccontava  Piero –  mi è rimasta la filosofia del rugby,  non esiste l’ego, io  lo non si conosce,esiste il gruppo, la gioia dello  stare insieme, un modo di concepire la vita, da tempo ignorato. Erano tre le dita di Piero  vincenti,  per agguantare la palla ovale.Forse  questo, è uno dei ricordi più  teneri e comici,  tuttora  mi fa sorridere la  scena,quando vidi, il gigante a bordo della sua spyder, un 50cm Garelli, in pratica una bicicletta con telaio rinforzato, che da  via Alibert, imboccava Via Margutta, dove nel 1974,a 50 anni, Piero  aveva rilevato lo Charlie Brown, dopo aver  percorso un tragitto di vita  interessante e impegnativo.Piero voleva fermarsi a pensare, progettare le  idee che aveva  maturato nel tempo  e  ignorate  dalla nostra Legislatura.Lo Charly Brown , divenne L’osteria  Margutta , in poco tempo, oltre a  essere un salotto chic mangereccio e ben frequentato,  fu la sede permanente delle  tante inziative a sfondo sociale che Piero  voleva trasformarle in realtà.L’Osteria  Margutta,  divenntò  in poco tempo il massimo centro culturale romano.  In quel piccolo delizioso ristorante,  resuscitò  una famosa rivista culturale romana,  “Il caffè” di G. B. Vicari’ , dove firmarono  i  massimi esponenti  culturali di quel  momento, varando  particolari iniziative  in difesa dei  disabili,come  le barriere  architettoniche.  Il momento che Piero fu. colpito in casa della disabilità del figlio, (epilessia),una intelligenza acuta , si laureò in ingegneria .  con un 110 e lode, in quella serata  marguttiana ,c’era  la Roma  che conta e  Piero  pianse per la gioia.Dopo la magnifica serata, Piero si  comportò, con lo spirito del rugbista,  chiamò i vecchi amici artisti , ai quali  diede le risorse per vivere, lanciandoli a “Le Grotte del Piccione”  in Via della Vite e  al Cab37, Via Emilia.  Poi Federico Fellini ,li  riportò nel suo capolavoro” La dolcd vita”,  arrivarono Enzo Iannacci, Maurizio Costanzo, Umbdrto Bindi,Bruno Martino,Gigi Proietti,Carlo  Loffredo, Cher Baker, Fred  Buscaglione, e  fondarono,”Mille bambni a Via Mrgutta”, con l’intento di informare , di prevnire per integrare.  Con la  rinascita de “ll caffè” , bazzicava l’Osteria, il fiore della cultura italiana,Italo  Calvino, Giuseppe Ungaretti,Dino Buzzai, Ennio Flaiano, Achille Campanile, Eugenio Montale , Aldo Palazzeschi, Pier Paolo Pasolini, Giorgio De Chirico, Fellini,  Natalia  Gizburg e altri insigni poeti.A quei tempi i giornali erano aperti per  eventuali  ribattute, fino alle tre di notte  e  Piero Gabrielli  da anni viveva  la  notte, telefonava a  me  al Momento Sere e a Virgilio Crocco al Messaggero  col il quale eravamo . molto amici  ancor prima del suo matrimonio con Mina e ci  diceva ,  “ a regà, v’ ho lasciato Pasta e ceci, un po’ de trippa, la coratellla con li carciofi e poi il suo piatto forte  le pennette alla Margutta fornello  al centro tavolinetto verde alla  francese ,  pennette rigate , con guanciale, di Norcia, sfumato alla  wodkaù e lì  , a parlare,  con Piero che appoggiava il suo faccione  sulla  mano destra,occhi chiusi,  raccontava,  Roma di ieri, il papato, Casa Reale, Trilussa,  Gioacchino Belli, Pascarella  e aneddoti,    Petrolini, Pasquino  e Campo de Fiori, i De Filippo,  Totò, i minori, Cacini ,  Fanfullz ,teatro  JovJoinelli, il Principe,il Tuscolo.Dovevo festeggiare i  18  anni di mia figlia Feliciana bellissima. e Piero mi obbligò in un giorno di riposo,c’ era la musica e fu una festa faraonica. Generoso Pierone , a via Margutta  bazzicavano  pittori e scultori, sena una lira, li faceva chiamare dal capo  cameriere d Tor Pignattara , Nandone, una  minestra c ‘era per tutti:Grazie  Piero, non ti si può dimenticare,t.t.