LIBERALI DA NAVIGLI E NUMERI FASTIDIOSI

La premessa. Non intendo parlare di risvolti economici, men che meno di questioni politiche, ma solo di virus e contagi. Lo dico senza timore di smentita, poiché non faccio altro che riportare numeri, quegli stramaledetti numeri che , al contrario di noi, non hanno fantasia e facili emozioni, ma restano li’, granitici e uguali per tutti: il lockdown, la tecnica del distanziamento sociale, perfino le tanto discusse mascherine, hanno funzionato, hanno funzionato bene. Al netto di oscillazioni episodiche dovute perlopiù a ritardi nelle comunicazioni dei dati, tutte le misure di contenimento hanno prodotto due risultati: la diminuzione costante in numeri assoluti dei contagi, laddove nella seconda metà marzo si viaggiava sull’ordine dei 6000 nuovi riscontrati al giorni e oggi si è di poco sopra i mille, ma soprattutto un calo enorme in percentuale a fronte di un sempre crescente numero d tamponi effettuati: dal 25-30% al 2,1 % di oggi. Si fanno più tamponi, quindi si usa una rete dalle maglie sempre più fitte e si riscontrano sempre meno contagi. Da notare che questo dato ha ancora più significato considerando i tamponi effettuati nelle case di riposo, dove – purtroppo – si finiva per andare praticamente a colpo sicuro. Se poi si considera la giusta rimostranza in merito al fatto che di tamponi ne andavano fatti molti di più, la tendenza percentuale ( ipotetica) va addirittura ad amplificarsi. Una effetto non secondario è che sono diminuiti i ricoveri, anche quelli in terapia intensiva, che c’è stato spazio e tempo per affinare le cure e che quindi sono aumentate anche le guarigioni. Questi sono dati, non opinioni, non punti di vista. Il lockdown ha funzionato. Punto. Passiamo ora alle deduzioni, sforzandoci di essere più obiettivi possibile. Se una misura ha successo e riesce a contrastare un fenomeno pericoloso è nella logica delle cose che gradualmente la sia allenti. Succede anche con le medicine: se stai meglio ne prendi meno. Ma pur sempre ne prendi: perche’? Perchè non sei guarito, perchè sei debilitato e quindi sensibile, perchè c’è sempre il pericolo delle ricadute con tutti i problemi che ne conseguono. Per questo esiste anche il concetto antico come il mondo di “convalescenza”, ovvero “Stato di transizione dal superamento della malattia al recupero completo delle forze e della normale salute “. Quella condizione nella quale le nostre mamme ci obbligavano a stare riguardati. Bene, non ci siamo ancora. Stiamo meglio, molto meglio, ma ci stiamo ancora curando. Quindi possiamo uscire, fare parecchie cose della nostra vita normale, ma continuare la cura. Quella cura che all’inizio era il lockdown e ore si riduce alle misure di distanziamento e di protezione. Dopo, tra un po’, si passerà alla convalescenza, dove dovremo solo stare lontani dalle correnti e non essere imprudenti. Ora, che i gruppi di persone allegramente vicine tra loro e senza mascherina, siano concentrati in una folla da stadio o distribuiti a a macchia d leopardo in giro per la città, che siano sui navigli di Milano o in Piazza delle Erbe a Padova o in via Toledo a Napoli, poco importa. Quel che importa è che non devono esserci. E basta. Dire che non è quello il problema, è sciocco, perche’ significa negare l’evidenza: le misure di protezione e distanziamento ci stanno portando fuori dall’epidemia. Certo, molto probabilmente la cura poteva essere condotta meglio , aggiungendo altre terapie , la guarigione più veloce: i tamponi sono aumentati troppo lentamente. Ma non è che dove se ne sono fatti di più- come in Veneto- non si sia rimasti in casa. La cura è stata fatta meglio, ma è stata sempre quella e pure con qualche svarione, come l’esplosione fuori controllo dei contagi in quella Verona, rimasta isola felice fino a metà epidemia o la mattanza nella case di riposo venete che i dati ufficiali non raccontano davvero. Insomma -restando nella metafora , adesso importa guarire del tutto, Poi ci sarà tempo per chiedere conto al medico e magari cambiarlo. p.s. 1) essere liberali, significa svettare per senso di responsabilità personale e avere meno bisogno possibile delle Stato . Fottersene di tutto perche’ “allora lo Stato?!” è semplicemente essere coglioni. p.s 2) odio questo clima che mi costringe a scrivere cose meditate, ponderate e perdipù gratis. p.s. 3) il grafico che riporto indica in blu la progressione dei tamponi, in giallo l’andamento dei nuovi contagi riscontrati, in rosso il confronto percentuale.