SILVIA È A CASA, IL RESTO NON CONTA

Silvia è atterrataall’aeroporto di Ciampino alle 14 con un volo militare diretto da Mogadiscio. Coperta da un abito verde, con il capo coperto e con la mascherina ed i guanti a causa del Coronavirus. Tutto questo però non ha impedito di cogliere, a chi guardava, l’espressione di gioia che albergava nei suoi occhi. Passi decisi in direzione della sua famiglia che non vedeva l’ora di riabbracciare, un gesto rapido e quella mascherina si abbassa ed il suo sorriso, illumina la pista e questo giorno già luminoso, dopo tanti giorni di preoccupazioni e di isolamento. Si respira empatia e calore umano, ed a Milano si riempiono le strade di applausi e di vicinanza a questa famiglia che per lunghi 18mesi, non ha mai smesso di sperare di poterla nuovamente riabbracciare. Poco contano i commenti di chi giudica la sua conversione all’Islam, forse pilotata dai suoi carcerieri, ma della quale non si ha conferma ufficiale. Poco contano le ipotesi di un riscatto oneroso pagato. Non è il tempo delle sterili polemiche ma quello della gioia di riavere nuovamente, tra noi, una nostra concittadina, che ha pensato di mettere a disposizione il suo tempo, la sua sensibilità, il suo amore per il prossimo, più debole e bisognoso. Non si è coperta ostentando simboli religiosi o salendo su improvvisati pulpiti, ma lo ha fatto realmente, rischiando la sua stessa vita.Se poi non si riesce a trovare bontà e riconoscenza anche dinnanzi a queste cose allora è davvero inutile stare qui a dedicare tempo a chi deve vedere il male in ogni cosa fatta dagli altri tranne che da se stessi. Silva è stata accolta dalla mamma Francesca , dal papà Enzo, ai quali ha dedicato lunghi ed emozionanti abbracci. Presente anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ed il Premier Conte che le ha cinto le braccia, come un padre dovrebbe fare con una figlia del suo paese che fa ritorno a casa, dopo mesi di assenza. Silvia Romano è stata poi portata in caserma da un’auto del Ros dove è iniziato l’interrogatorio. Ad attenderla Sergio Colaiocco il pubblico ministero titolare dell’inchiesta.Un giorno che ha regalato al paese l’occasione per stringersi in un abbraccio circolare, per abolire distanze e giudizi, per far tornare sui volti provati espressioni di serenità.Chi non è in grado di gioire per la vita, per le buone azioni, per le felicità altrui, forse non ha compreso l’importanza della stessa vita, e questa cosa, non si può insegnare.