E’ TUTTO SULLE SPALLE DEL PD. ZINGARETTI ORA DICA BASTA

La cronaca politica quotidiana e soprattutto la sua lettura nel tempo ci dicono che c’è unaminoranza politica, unpartito digovernoe il suomondo elettoralee no, che portano sulle palle un intero Paese e fanno da sponda a quella parte di Italia che non vuole morire. Il partito è ilPdche deve fronteggiare quotidianamente unpremier vanesioe scattante su qualsiasinomina pubblicae unalleato di governocialtronescoche si muove come una variabile impazzita su tutto lo scacchiere politico-sociale. Non si capisce perché questopartito responsabilee il suo elettorato debbano farsi carico di una componente così irresponsabile. D’altro canto all’opposizione ci sono due forze di cui una torna a vivere lesuggestioni di uno scontro frontalein una guerra senza limiti agli avversari politici, alle istituzioni, allaconvivenza civilee un’altra attratta dalle proprie urla nel timore di perdere quel vantaggio che i sondaggi le stanno dando. La domanda è semplice. Fino a che punto è utile che il Pd e la sua gente si facciano carico di questa situazione? Non è arrivato il momento di applicare quella aurea “diplomazia del vaffa”, chiudere baracca e burattini, e fare al Paese undiscorso di verità?LA LEGA E IL DISASTRO LOMBARDO Il discorso di verità non è lungo, anzi lo è ma è sintetizzabile con esempi lampanti. C’è un partito di opposizione che ha sottrattosoldi allo Statoma che pretende di fare ilgiustizieredi sprechi altri. Questo partito aveva unaclasse dirigente perifericafra buona e eccellente. Il giudizio non è cambiato solo se sottraiamo dal calcolo i governanti della principale regione d’Italia, laLombardia. I dati delCovid-19ci dicono che il caso italiano non sarebbe così clamoroso se laLombardia fosse stata guidata dapersone seriee non dadue incapaci. C’è dall’altro canto uninutile partito di governoche ha unleader provvisorioche è più ridicolo di chi l’ha preceduto e che blocca ogni iniziativa tesa a salvare il Paese. Lasanatoria per i migrantiimpegnati in agricoltura, prima di essere unatto di giustizia, è unanecessità per l’impresa agricola. Ladiscussione sul Mesè diventata infantile e cialtronesca. Lacorsa alla prima scena, da parte diGiuseppe ConteeLuigi Di Maioall’arrivo diSilvia Aishaè stataindecente. Si può continuare e si vedrà che si inanellanoepisodi di malgoverno, di approssimazione, di cialtroneria dilagante che giustificano unascelta di rotturada parte del Pd o almeno un suo discorso solenne al Paese in cui si denunciano questi avversari e questi alleati e si indicano le condizioni tassative per proseguire. Altrimenti si vada verso ilgoverno del presidentee poi verso ilvoto. L’esasperazioneche corre veloce nelle vene del Paese rischia di essere canalizzata contro chi sta tenendo in piedi la baracca. Il livello morale e di responsabilità delle forze indicate sta tutto negli editoriali diVittorio Feltrie dei suoi seguaci giornalisti, una versione italiana della setta del reverendo Moon con annesso istinto suicida collettivo. Rischia di arrivare un momento in cui la fragile barriera costituita da un partito debole ma di volenterosi come il Pd crollerà su se stessa.Nicola Zingarettiè stato bravo finora, al netto delle sue titubanze e malgrado la malattia che lo ha per un certo periodo fermato. Tuttavia il leader del Pd non può scambiare la tradizione di responsabilità che “viene da lontano” nellavocazione al sacrificio.Morire perVito Crimi? Consegnarsi alle contumelie dell’ex compagno di Daniela Santanchè? Perdere lafiducia degli italianiper le incursioni di un ex giovane politicante con il vizio del moijto? Ma dai.