TRE CONSIDERAZIONI SU SILVIA ROMANO. E POI FINIAMOLA LÌ

TRE CONSIDERAZIONI SU SILVIA ROMANO. E POI FINIAMOLA LÌ

Tre ultime considerazioni sulla vicenda di Silvia Romano.Poi basta, che mi avete fatto venire la nausea. 1) Silvia è stata rapita in Kenia, vicino Malindi, in un posto dove gli italiani vanno a fare le vacanze, dove addirittura Briatore ha aperto il suo resort di lusso “Billionaire”.Non è stata rapita nel bel mezzo del Sud Sudan o della Siria.Non è stata rapita in un posto “pericoloso”, come seguitate a ripetere dopo aver visto il video di una tale “dottoressa” (della quale non farò il nome per non regalarle della visibilità che non merita).Dottoressa già condannata, tra l’altro, per aver offeso gli omosessuali, regalandoci perle come “Tollerare l’omosessualità equivale ad accettare la pedofilia”. 2) Quelli che hanno rapito Silvia sono degli jahadisti somali: Al Shabab.Che non sono “musulmani”.Sono terroristi.Non sono neanche “islamici”.L’aggettivo “islamico” non si riferisce direttamente alle persone, ma ai concetti o alle cose inanimate.Una persona non è “islamica”, come scrivono gli analfabeti di Libero o de Il Giornale, forse confondendo il termine con “islamista” (che invece indica chi si dedica allo studio dell’Islam), una persona è “musulmana”. 3) In questo momento, l’appartamento milanese di Silvia Romano è sorvegliato dalla polizia.Perché temono che qualcuno le possa fare del male.Addirittura la procura di Milano ha aperto un’inchiesta sulle minacce di morte che ha ricevuto da quando è tornata.Un ex consigliere leghista di un paese vicino Treviso ha scritto “IMPICCATELA” su Facebook, commentando il suo ritorno in patria. E questi sono gli stessi che odiano gli jihadisti perché sono “violenti” e “crudeli”.