IL PRIMO INCONTRO CON EZIO BOSSO: UNA DELLE PRIME INTERVISTE DELLA MIA VITA

Ezio Bosso l’ho conosciuto di sfuggita quando iniziò con gli Statuto, dei quali scrissi uno dei miei primi articoli della mia vita, su La Stampa.Ricordo che da una parte feci assai fatica a proporre al responsabile della pagina quei pezzi sulle “nuove tendenze giovanili torinesi”, così lontane dal perbenismo conservatore del quotidiano della Fiat; mentre dall’altra loro, i mods di Torino, erano assai diffidenti di “finire”, appunto, su “La Busiarda”, così come i vecchi operai torinesi chiamavano La Stampa.E infatti ricordo che in quei giorni mi marcarono stretto.Ricordo che posero alcune condizioni per incontrarmi e concedermi l’intervista, anche se quello sarebbe stato il primo articolo scritto su di loro su un quotidiano nazionale: vollero che la nostra chiacchierata si svolgesse lì, in piazza Statuto, di fronte alla sede della Uil, dove loro e i mods torinesi si trovavano ogni giorno; e vollero leggere il testo prima della pubblicazione.Risposi che mi andava benissimo (si trattava, ripeto, di uno dei primi articoli che scrissi nella mia vita…) anche perché lì vicino c’era il Quinto, il mio liceo di qualche anno prima, e proprio in quei giardinetti mio nonno, quando avevo quattro anni, mi aveva insegnato ad andare in bicicletta. E tutto questo mi dava sicurezza.E comunque, del mio pezzo, confesso che feci leggere loro solo una versione, depurata da una riga che sapevo che forse non avrebbero gradito.Ricordo infatti che poi si incazzarono un po’ per la battuta che scrissi sul loro voler essere sempre impeccabili: “A loro piace essere eleganti ed indossare la camicia bianca, sempre perfettamente stirata. Tanto c’è la mamma…”, scrissi, io che in quegli anni ero ancora assai inquieto, tutt’altro che “precisino”. Doveva essere la primavera del 1983.E già allora Ezio Bosso era un gran figo. Che ora, avvolto da tanta musica, lui riposi in pace.#eziobosso #statuto #musica #ska #mods #lastampa