LA SAGGEZZA DI CONTE NELLA FASE DEL RILANCIO

E cosi’ da lunedì si riparte. Ora , più che del governo Conte e dei presidenti di regione, la responsabilità maggiore sarà soprattutto degli italiani. Saranno soprattutto loro a decretare la vittoria o la sconfitta nella guerra contro il virus, con i loro comportamenti. Serve massima prudenza, saggezza e nessun colpo di testa. Del resto, le regole guida, nella conferenza stampa di ieri enunciate dal Presidente del consiglio, sono chiare, equilibrate, votate al buon senso. “Da lunedì 18 riaprono negozi di vendita al dettaglio i servizi legati alla cura della persona come barbieri, parrucchieri e centri estetici, ristoranti, bar, pizzerie, gelaterie, pasticcerie, pub. Da lunedì riaprono anche gli stabilimenti balneari e le celebrazioni liturgiche”. Certo, Conte ha forse ceduto un po’ troppo alle richieste dei commercianti. Un metro di distanza tra un tavolo e l’altro nei ristoranti, non è il massimo della sicurezza sanitaria. Idem per gli stabilimenti balneari. Con i presidenti di regione, molti dei quali della destra radicale, lo scontro al contrario è stato evitato solo nella tarda nottata di ieri, dopo un nuovo incontro fiume, al termine della conferenza stampa di presentazione del nuovo Dpcm. L’idea, però, è che le loro levate di scudi siano state del tutto pretestuose, politiche dunque e affatto concrete. Fino all’ultimo hanno provato a mettere i bastoni tra le ruote al governo. E il governo con lungimiranza le regioni le ha accontentate su quasi tutti i punti richiesti. Una domanda però si pone con urgenza: le guide delle regioni, nel caso in cui la pandemia dovesse tornare a livelli allarmanti, sono disposte ad assumersi le loro sacrosante responsabilità? Il nodo è tutto qui. Altrimenti, ed è auspicabile, meglio togliere completamente il potere alle regioni. Perchè è troppo facile fare come uno vuole ma poi al momento delle responsabilità alzare le mani e dire io non c’entro. Conte ha fatto giustamente capire che finita l’emergenza se ne dovrà discutere ampiamente in parlamento. Il caso Lombardia è la prova regina di questa incapacità regionale di non saper gestire l’emergenza Coronavirus. Capacità che, a sorpresa, ha invece dimostrato di avere Giuseppe Conte. Lo hanno accusato di tutto, di limitare la libertà individuale, di essere un dittatore, come ha stigmatizzato lo stesso premier. Forse qualcuno preferiva imitare le sciagurate scelte dei presidenti di Brasile , Stati Uniti, ma anche dell’Inghilterra che hanno accompagnato i loro popoli alla catastrofe sanitaria. Occhio anzi soprattutto al Brasile di Bolsonaro, la cui fase dell’emergenza coronavirus è solo all’inizio. Conte, in conferenza stampa, ha parlato anche dell’aspetto economico . E con onestà ha detto che i 55 miliardi, sono solo un aiuto e non risolveranno tutti i problemi. “Sono consapevole che il dl rilancio nonostante una cifra considerevole, non potrà essere la soluzione di tutti i problemi economici e sociali che stiamo vivendo. Ma stiamo dando una mano a chi deve ripartire” .Certo, se qualcuno si aspettava che i soldi sarebbero scesi dal cielo, rimarrà deluso. Magari crede ancora alle favole. Costoro sono solo un poco meno peggio di chi inventa file inesistenti ai compro oro o al Monte dei pegni, solo per spruzzare discredito sul governo. Una notizia per loro, vogliamo darla: la gente che impegna o vende i propri monili c’è da dodici anni, dalla crisi americana dei titoli spazzatura, solo che in questo decennio faceva comodo non vedere la sofferenza degli italiani. Gli unici errori grossolani di Conte, in questi mesi in cui ha combattuto con coraggio la pandemia, sono stati invece quelli di non creare un cordone sanitario attorno alla Lombardia, e di inseguire in questi giorni, le altre nazioni che riapriranno le frontiere dell’unione europea, al massimo il tre giugno. Troppo presto, a nostro parere. E magari sbaglieremo, ma le motivazioni ci sembrano legate solo al turismo. In Olanda, altro Paese sciagurato che ha continuato a vivere come se niente fosse la tragedia Cronavirus, quattro giorni fa si organizzavano ancora falò, con giovani a pomiciare attorno al fuoco. Adesso, che cosa accadrebbe se un olandese contagiato dovesse decidere di fare le vacanze in Italia e fosse l’untore di una nuova ondata di contagi? Ma, come dice Conte, bisogna assumersi la responsabilità di ripartire, non possiamo attendere la scoperta del vaccino. Come si ripartirà è però un’incognita perchè, e non potrebbe essere altrimenti, se i contagi tornassero a salire, si richiuderebbe . Il Paese deve tornare a correre, ha spiegato Conte in conferenza stampa. C’è fiducia per i dati sui contagi, ha aggiunto.” Sono incoraggianti. Ci confermano che la strada che abbiamo seguito è quella giusta, che gli sforzi fatti hanno prodotto i risultati attesi”. Vero. Ci vuole ancora molta cautela, ovvio. Per il resto, incrociamo le dita. Correre troppo potrebbe davvero farci malissimo. Per fortuna che Conte c’è. E a tutti coloro i quali vorrebbero scalzarlo da Palazzo Chigi per banchettare al momento della ricostruzione, un consiglio: lasciate perdere. Conviene anche a voi. Conte non ha partiti di riferimento e ci mette la faccia, cosa molto rara nella politica italiana degli ultimi venti anni. Oppure, in questa prova in cui sono necessari nervi saldi, gli italiani preferivano al governo la confusa ed inesperta coppia sovranista, della destra radicale, che ogni giorno versa taniche di benzina sul fuoco, per sfasciare il Paese?