DILLINGER MICHEL PICCOLI È MORTO. L’ATTORE SIMBOLO ETERNO DEL 68, L’ANTI DELON

Perché i tedeschi, malgrado tutto, sono pur sempre i tedeschi e vincono? Wikipedia in italiano dedica una ventina di righe a Michel Piccoli, l’attore-feticcio di Marco Ferreri (come PPP ci ha lasciato troppo presto) etc. morto in questi giorni a 94 anni per ictus.In Francese, il suo Paese, gliene dedica una cinquantina. Si vede che non era più di moda, non come un tempo. Vergogna in inglese: 7 righe 7. In tedesco 40 righe, quasi quanto i francesi, ma scritte meglio. E con i tedeschi il Piccoli non ha mai recitato, con gli italiani, sì, eccome.In quelle 40 righe ha compreso il personaggio meglio di chiunque altro: un attore simbolo del 68 che non ha mai tradito se stesso, nemmeno a 90 anni, contrapposto alle maschie bellezze da star da botteghino, come qui il complilatore germanico definisce Alain Delon. Lui di sinistra, Delon mezzo fascio cazzuto. Michel è un europeo puro, 100%. Infatti a Hollywood non piace per niente, Piccoli interpreta sempre ruoli molto complessi con i maggiori registi del Vecchio Continente, autentici mostri di trame esistenziali intrecciate con le nevrosi interpretate dalla psicanalisi e dalla psichiatria più inquietante, anzi criminoligia: Bunuel, Hitchkock, Godard, Renoir, Costa Gravas, Bellocchio, il già menzionato Ferreri non ne parliamo. Con “Dillinger è morto”, la coppia Ferreri-Piccoli è riuscita a rendere sullo schermo tutta la follia esplosiva contenuta in un borghese nella norma. In più c’è questo di bello della versione tedesca di Wikipedia: riporta la foto del suo magnifico volto da giovane, prima della calvizie dominante per tre quarti della sua vita, più o meno 20enne. Era un play-boy. E lo credo bene. Qui sotto.