IL COVID RIVOLUZIONA ANCHE IL LAVORO

IL COVID RIVOLUZIONA ANCHE IL LAVORO

Quanti milanesi nel lockdown sono rimasti senza lavoro e provano a cambiarlo ? secondo una ricerca, due su dieci. tantissimi.***Il covid rivoluziona anche illavoro. Due milanesi su dieci devono reinventarsi. Costretti a cambiare attività. A volte settore. E non si sa per quanto tempo. Un’analisi della società di ricerche Mercurio Misura fotografa la situazione. Ha intervistato 400 cittadini dai 18 anni in su. Ebbene, il 12 per cento del campione ha già messo le basi per svolgere (forse temporaneamente) un mestiere diverso. Un altro 8 per cento realizza di non avere incassi o che perderà l’impiego: “Sto cercando di inventarmi qualcosa”, è la frase più frequente nello spazio che l’analisi riserva alle risposte aperte. Ci sono settori in completa crisi. Affitti brevi, spettacoli, eventi, sport, tra gli altri, hanno subito un freno drastico e totale. Ha funzionato, per contro, tutto quello che ha a che fare con le protezioni da covid, la grande distribuzione, le consegne a domicilio. “Se è vero – come dice la ricerca – che il 44 per cento dei milanesi durante il lockdown non ha percepito stipendio, o l’ha percepito decurtato, è vero anche che emerge un grande spirito d’adattamento”, commenta Stefano Clima, alla testa di Mercurio Misura. Sono (almeno) tentativi. Ivan Bresciani, 36 anni, fa l’allenatore di calcio e organizza competizioni in zona Quarto Oggiaro: “Spero di riprendere presto, nel frattempo ho accettato il turno di notte in una azienda di logistica”. Da Amazon a Glovo, le vendite online sono schizzate verso l’alto e chi è riuscito a raccolto l’ancora nel mare in tempesta. “Dal 2012 ho il mio studio come fisioterapista, nel giro di una settimana il lavoro si è bloccato completamente. Ho cinque figli, da 1 a 12 anni, mi sono offerto per fare il magazziniere al supermarket, pur di riuscire a mantenere la famiglia”, racconta Luca Santambrogio, 38 anni. Alta la forza d’animo anche per Altea Russo, 44 anni, ballerina e attrice teatrale per i maggiori musical: “Si ipotizza per noi dello spettacolo una ripresa nel 2021. E noi?? Anche mio marito è attore teatrale – dice combattiva -. Mi sono messa a studiare per diventare interprete Lis, lingua dei segni in affiancamento ad insegnanti di sostegno. E’ una attività che potrebbe funzionare anche da remoto”. Ancora George Fouad, 18 anni, origini egiziane, campione nazionale giovanile di arti marziali: “Ero in lizza per il tricolore ai mondiali oltre ad insegnarle in palestra quando è successo tutto questo”, sospira. Adesso lavora alla Multiservice ambrosiana, che si occupa di sanificazioni: “Il mio datore di lavoro, Giovanni Pomes, ha fatto una cosa che mi inorgoglisce. A tutti i negozi di Cassano, dal fruttivendolo al cartolaio, ha concesso le igienizzazioni ad un costo fisso di 50 euro, per aiutarli”. Ancora Valentina Arata, 39 anni, si occupava di eventi: “Abbiamo reinventato la nostra attività come ghost kitchen, dal 25 maggio prepareremo cibi etnici e li consegneremo a domicilio”. Shadi Fahle, 33 anni, sei lingue parlate, era farmacista: “Adesso lavoro ad una nuova divisione della Tec Service solution, nata col covid. Vendiamo una tecnologia che fa suonare l’allarme se entra una persona con più di 37,5 di temperatura corporea”. Ma emblema dell’intraprendenza di successo è Marco Sparacino, 56 anni. Aveva avviato una attività sartoriale da 3 mln di giro di affari. Produceva divise per crociere e alberghi e doveva aprire proprio il 15 marzo il primo punto vendita a Bergamo. Ma il turismo è crollatoe a Bergamo cos’è successo è noto. In tempo record ha convertito la sua Tirso srl alla produzione nazionale di mascherine. Ne realizza 50 mila al giorno. E’ tra le aziende che garantisce le forniture di sicurezza per tutto il nord Italia.