ISRAELE VS IRAN. PRIME PROVE DI CYBER GUERRA

ISRAELE VS IRAN. PRIME PROVE DI CYBER GUERRA

E’ cominciata, se non ancora in via ufficiale, la prima guerra informatica fra Iran e Israele. E’ un conflitto giocato principalmente sulle tastiere dei computer, ma i risvolti economici e i possibili danni possono rivelarsi molto più deleteri di quelli causati da una guerra convenzionale. Secondo diverse fonti israeliane, ma anche internazionali, nella notte fra il 24 e il 25 aprile scorso forze informatiche iraniane hanno cercato di colpire il sistema idrico israeliano. L’obiettivo era quello di sabotare in maniera sistematica la distribuzione idrica del paese, non solo influenzando il flusso attaverso le centraline computerizzate, ma anche tentando di aumentare la percentuale di cloro e convogliando acque grigie e fognarie nella rete potabile. Israele, che da sempre si trova all’avanguardia in questo nuovo tipo di “combattimento”, ha saputo ridurre al minimo le conseguenze di quello che avrebbe potuto tranquillamente trasformarsi in una tragedia sanitaria. Dal punto di vista israeliano si è trattato di un casus belli, nella notte del 9 maggio, nonostante la crisi politica, si è riunito il gabinetto di sicurezza del governo, e due giorni dopo, puntuale, è arrivata la risposta israeliana. Anche questa volta si è trattato di un attacco cibernetico, il bersaglio prescelto era il porto iraniano di Shaid Rajaee situato nelle prossimità dello stretto di Hormuz. La risposta israeliana ha letteralmente mandato in tilt il traffico nautico e terrestre della zona. Immagini satellitari pubblicate dal Washington Post hanno mostrato una quantità di navi molto superiore alla norma ancorate alla fonda in attesa del permesso di attracco. Dalle stesse immagini si possono vedere anche file chilometriche di automezzi pesanti in attesa di poter entrare all’interno degli impianti portuali per le operazioni di carico e scarico. L’Iran ha deciso già da tempo di investire ingenti somme nel campo della guerra informatica, e sta facendo passi da gigante nel settore. Esiste ancora un distacco notevole fra la repubblica islamica e Gerusalemme, ma le distanze si stanno accorciando. Il vantaggio della cyber guerra è che con investimenti relativamente modesti si possono ottenere risultati di grande effetto, materiale ma anche morale. Inoltre è possibile cancellare, almeno parzialmente, le tracce. O usare una forza paramilitare, per esempio gli Hezbollah libanesi come paravento di copertura. Secondo fonti americane l’Iran ha effettuato attacchi simili anche contro gli USA. Per il momento si tratta delle prime scaramucce, gli iraniani vogliono capire fino a quanto possono tirare la corda senza rischiare eccessivamente. Anche se per il momento episodi del genere possano apparire marginali, si sta profilando in maniera abbastanza dettagliata uno dei prossimi scenari di guerra.  Una guerra che si combatterà soprattutto nelle retrovie, magari fra paesi che non hanno frontiere in comune e che si trovano a migliaia di chilometri di distanza l’uno dall’altro.