QUEL BACIO CON LA MASCHERINA

QUEL BACIO CON LA MASCHERINA

Nel lunedì della ripresa vera, se non fosse che siamo tutti mascherati, qualcuno anche guantato, oggi mi sembra il 18 maggio del 2019. Allora, cadeva di sabato. Quest’anno di lunedì, perché ‘anno bisesto, anno funesto’ e sul detto è meglio sorvolare. È che il lunedì di oggi, sembra il sabato dello shopping di un anno fa. Ma quanta gente c’è in giro? Sono uscita a fare due veloci compere e quattro passi. Non avendo preso appuntamento, sulla soglia di due negozi ho salutato le amiche felici di essere tornate al lavoro. «Sembra il primo giorno di scuola». Ho visto i tavolini dei bar metricamente distanziati . Anche nei ristoranti. Certo, la clientela sarà dimezzata: anziché 20 tavoli (butto lì un numero a caso) ne apparecchieranno la metà. Ma, forse, in certi ristoranti si era un po’ esagerato con il numero dei coperti. Senza volerlo, noi clienti ci facevamo gli affari degli altri. Mi è capitato una sera di un anno fa, in un ristorante (quale, non ve lo dico neanche sotto tortura). Marito e moglie erano i miei vicini di tavolo: lei una bella signora, lui proprio bruttino, ma si capiva che aveva la grana. Eravamo così incollati, che mi pareva di essere apparecchiata con loro. «Faccio da terza incomoda». Erano due congiunti instabili: si stavano lasciando. Così ‘sardinati’, io ho ascoltato le ragioni dell’uno e dell’altra. Aveva ragione lei, perché lui aveva monellato. L’imprudenza di lui? L’aver dimenticato di cancellare alcuni messaggini su WhatsApp. La moglie indagatrice ficcanaso lo aveva beccato. È che il marito era recidivo. Ero più imbarazzata io dei congiunti instabili. Comunque, avrei voluto stringere loro la mano (un anno fa si poteva) , perché dirsi addio davanti ad un’ottima e costosa bottiglia mi era parso un modo elegante, civile. Piuttosto che per telefono o, peggio ancora, con un messaggio su WatsApp. Nell’era Covid-19, non ci faremo più gli affari degli altri e gli altri non si faranno più gli affari nostri. Mi perdonino certi ristoratori. Idem in spiaggia, sotto l’ombrellone. Riguardando le immagini di certi carnai sotto la canicola, rabbrividisco, mi chiedo come abbiamo potuto sopravvivere. I dati di oggi sui contagi nella nostra Lombardia sono più che confortanti. A Cremona, poi, per la prima volta zero contagi. Certo, i tamponi effettuati sono solo 5.087 rispetto agli 11.809, dato di sabato e ai 14.145, dato di venerdì. Prima di esultare, io attendo di leggere i dati che ci impacchetteranno alla fine delle prossime due settimane, in piena ripresona della Fase 2 . E lì che potrebbe cascare l’asino. «Prudenza», ci raccomandano gli scienziati &C. Ragazzi, mi rivolgo soprattutto a voi. Oggi, nei miei quattro passi, vi ho visto appiccicati, con la mascherina sotto il mento. Eh no, così non va bene. Non sono questi i patti. In Lombardia siamo obbligati a mascherarci. Fa caldo, lo so che la mascherina è una sauna per la faccia. Ma così è. L’amica Raffaella mi informa su WhatsApp di aver visto sotto il suo studio legale due fidanzatini che si baciavano con la mascherina. «Che teneri», mi scrive. Dieci e lode a quei due ragazzini innamorati. Scusate il disturbo.