SIATE FELICI DELLA RITROVATA LIBERTÀ DEGLI ALTRI

SIATE FELICI DELLA RITROVATA LIBERTÀ DEGLI ALTRI

Non arrabbiatevi ora, però, con chi fa la coda all’Ikea, da Zara o H&M.Non arrabbiatevi, come altri si sono infuriati con ciclisti e runners poche settimane fa.Lasciate che chiunque provi l’ebbrezza o l’illusione che non sia cambiato nulla o semplicemente che si possa tornare al prima o che almeno rispetto a un mese e mezzo fa sia cambiato tutto.Abbiamo sofferto tutti.Tanto, tantissimo di più chi ha perso qualcuno, ma anche un pochino di più chi (come me) vive da solo. Ma tutti, abbiamo sofferto.Non giudicate, nemmeno ora, chi fa cose che vi sembrano sceme.Non giudicate chi in quarantena non ha avuto la forza di leggere non dico Chomsky ma nemmeno Topolino – e stava atterrito a guardare il soffitto o la tivù o a mangiare.È stata (ed è ancora) una tragedia psicologica infinita. Ed è questo l’unico aspetto in cui davvero hanno senso le metafore belliche: il trauma.Non arrabbiatevi, siate felici della ritrovata felicità degli altri, comunque si declini, anche all’Ikea, certo nel rispetto delle regole etc.Ora vi lascio, sono rimasto in casa tutto il giorno e vado in pizzeria con mio figlio. Sono un po’ anziano e quindi un po’, per questo, mi viene da frignare tipo Bellanova