MACERATA DICE: IL FASCISMO E’ LA NEGAZIONE DELLA MALATTIA MENTALE

Si muore a 18 anni per un’overdose e si uccide una ventenne senza motivo, al più per odio razziale o vendetta: quanto accaduto a Macerata e hinterland e a Milano, ricca metropoli europea, dice, forse, cheil fascismo inumano di oggi è la negazione della malattia mentalesu cui destra e sinistra pari sono. A rassicurare la gente angosciata dall’escalationdi violenza, di pistoleri che sparano contro gli africani per vendicare una ragazza divorata dalla droga acquistata con i 50 euro avuti daun bravo italianoper una prestazione sessuale, prima che il suo corpo fosse fatto a pezzi, ci ha pensato, dopo gli sproloqui continui diMatteo Salvinil’Islam non è compatibile con la nostra Costituzione, il Ministro degli Interni,Marco Minniti. Se voi avete un problema di sicurezza, io sono la persona giusta da votare. Sono in servizio permanente effettivoper questo territorio. Contate su di me. L’attentatore di Macerata, Traini,l’avevo visto all’orizzonte dieci mesi fa, quando poi abbiamo cambiato la politica dell’immigrazione […] Quella è stata una rappresaglia di odio razziale, punto. E, per parare le sparate della destra, ha detto la sua anche il Ministro della GiustiziaAndrea Orlando:dare una forma di giustificazione a un comportamento criminale e terroristico è un modo per sdoganarlo e dargli un valore politico, è un rischio enorme.E’ pertantoinaccettabileche si cerchinogiustificazioni sociologiche. La parola a chi è esperto di realtà umana, lo psichiatra e psicoterapeuta,Andrea Piazziche analizza i fatti di Macerata e hinterland e i suoi protagonisti la 18ennePamela, il nigerianoInnocente il pistoleroLuca. La morte della 18enne Pamela si iscrive nella cronaca nera fin tanto che la si osserva come delinquenza o marginalità sociale. C’è una ragazza che ha preferito risolvere i propri problemi di disagio giovanile, di crisi adolescenziale seguendo la strada facile della anestesia dall’angoscia utilizzando droghe, trovandosi poi nella spirale della dipendenza e del percorso di recupero con tutte le consuete difficoltà. E possiamo chiederci perché questa ragazza, come tante altre, non ha trovato o non gli è stata offerta una alternativa a questo percorso autodistruttivo, violento verso se stessa che porta a frequentazioni pericolose. E fin qui sarebbe un fatto che, drammaticamente, succede a tanti ragazzi. E’ lacultura della drogache prescrivel’ecstasy, l’eroina, la pillola della felicità, il Tavor o il Valiumper essere felici e risolvere i propri problemi di disagio giovanile. Quello che colpisce in questo fatto di cronaca è la stranezza di chi, per disfarsi del corpo della ragazza, lo fa a pezzi e lo nasconde nelle valigie.Che senso ha un comportamento così feroce?Non può bastarci la spiegazione logica dell’occultamento, del disfarsi del corpo: a una persona sana psichicamente non viene in mente di nascondere in questo modo orrendo il corpo della ragazza morta per un’overdose o altro che sia.Di fronte a questo strano comportamento, oltre l’evidenza dell’orrore, nessuno ha voluto pensare alla pazzia o meglio non si è voluto riconoscere che era evidente un comportamento di un grave malato di mente che aveva completamente perso il senso della propria e altrui umanità. E, di seguito, arriva ilj’accusesevero e chiaro dello psichiatra e psicoterapeuta:c’è stata da parte dei media la solita consueta superficialità nel raccontare il fatto senza chiedersi come mai la malattia mentale può giungere sino a questo orrore e cosa si può fare.Così si sono potute scatenare le reazioni razziste, utilizzando il fatto che Innocent è un extracomunitario. Reazioni, anche queste, sostenute da una logica strana per cui se invece Innocent fosse stato italiano avrebbe potuto comportarsi tranquillamente in quel modo e nessuno avrebbe detto niente?Discorsi stupidi dei politici di destra e di sinistra che si accapigliano a offendere o difendere gli extracomunitari, senza vedere la verità dell’accaduto ovvero che la cittadinanza non c’entra niente, ma è in gioco la malattia mentale. Sulla scena piomba il pistolerolucido e determinatodi Tolentino chenon si è pentitodi aver aperto il fuoco all’impazzata per le vie di Macerata. In questa tragica commedia di reciproche accuse arriva il bulletto, anche lui per niente sano di mente, che si fa rincretinire dalle chiacchiere giornalistiche e politiche e agisce da pazzo sparando a caso su persone inermi che hanno solo la sfortuna di avere una pelle più abbronzata degli altri. Ma il bulletto dice anche qualcosa di importante. Dice con il suo gesto folle, che è stato confuso, che non gli è stata data la possibilità di capire, a lui come a tutti gli altri. Dice che i giornali e la politica non dicono la verità ma confondono. Confondono perchè non vogliono vedere ‘la violenza nascosta’ in certi malati di mente che a volte agiscono così, stranamente. Confondono perchè nel non volere vedere questa ‘violenza latente’ poi l’agiscono impedendo agli altri di capire. Ecco, dunque, la conclusione dello psichiatra e psicoterapeutae allora c’è da chiedersi se un fatto così raccapriciante non possa essere occasione per provare a capire e, per esempio, per domandarsi chi è stato più violento l’extracomunitario, il bulletto, o i politici.