COSA SI NASCONDE DIETRO LA CRISI DEL GOVERNO AUSTRIACO

Austria verso un cambiamento, fortemente voluto dal premier Kurz. Reazione a catena dopo che il vice Strache, di estrema destra, era rimasto incastrato da un video girato due anni fa. In esso il nostro si esibiva in una sequela di reati da capogiro intrallazzando con una ragazzina da lui erroneamente ritenuta nipote di un oligarca russo. Il video, tenuto nel frigo per due anni, è riaffiorato giusto prima delle europee e Kurz, dopo aver mandato a casa il bulletto mezzo nazi e mezzo scemo ci ha provato gusto. A casa anche un ministro di destra che due anni fa era responsabile delle finanze del proprio partito e di lì, a catena, dimissioni di tutti i ministri della destra, che fanno saltare la maggioranza parlamentare. A mesi nuove elezioni e nel frattempo governo tecnico con Kurz o senza Kurz. Il vero interrogativo consiste nello scovare il responsabile di tutta la macchinazione a orologeria. Lo stesso Kurz, sempre più “popolare” e meno sovranista, oltre tutto in crescita di voti, stando ai sondaggi? Anche se lo fosse resta il dubbio se abbia o meno agito da solo. In altri termini, visto che certe trappole sono solitamente opera di servizi segreti internazionali, a quale sponda estera poteva fare comodo un cambio, quanto meno parziale, della guardia a Vienna. Qui occorre una riflessione di più ampio respiro. Finora i sovranisti di destra sono stati identificati con gli interessi dei russi nell’intento di operare una divisione dentro all’Europa. Vuol forse dire che il siluro contro la destra austriaca è stato tirato da paesi che vogliono mantenere l’integrità della Ue? Qualche dubbio sorge nel merito. Al di là dei proclami esiste una consistente componente sovranista e di destra che non guarda certo con favore al Cremlino: pensiamo, per tutte alla componente polacca. D’altronde il nostro stesso Salvini, fulminato dal premier israeliano sull via di Tel Aviv, sembra aver girato lo sguardo verso occidente. Atternzione dunque e diffidiamo dai luoghi comuni. Non è affatto da escludere che la regia dello scandalo che ha colpito Strache non sia tanto espressione di un’ideologia europeista e liberale, ma piuttosto di una realpolitica anti russa e antieuropea che trova la propria cupola oltre oceano. Ancora qualche mese, forse molto meno, e si scopriranno tutte le carte. Nel mondo, in Europa e magari anche in Italia.