LORENZIN, FANATISMO E MINACCE DEI NO- VAX

LORENZIN, FANATISMO E MINACCE DEI NO- VAX

Attacchi e minacce per la ministra della Salute Beatrice Lorenzin da parte degli antivaccinisti. Un crescendo che negli ultimi mesi si accompagna alla violenza prodotta dal fanatismo esasperato. L’ultimo della serie ha prodotto in lei un forte turbamento. Si tratta di uno spettacolo no-vax che andrà in scena al teatro Puccini di Firenze dal titolo “Il Decreto”. Sulla locandina che lo pubblicizza appaiono due gemellini in gabbia, con una mano dalle unghie acuminate che allunga le grinfie. Due piccole cavie di una Lorenzin che viene paragonata a Josef Mengele, “l’angelo della morte” diventato famoso per i suoi esperimenti condotti su cavie umane, soprattutto su gemelli, nel campo di concentramento di Auschwitz. Una ferita che offende l’umanità e che a detta della Ministra ha superato ogni limite tollerabile. Qualcosa  che la ferisce oltre che come donna delle istituzioni anche come madre essendo lei stessa, mamma di due gemelli. Argomento delicato, quello dei vaccini appunto, che non deve essere usato per accompagnare la campagna elettorale dei leader politici. Secondo Beatrice Lorenzin, Virginia Raggi, Luigi Di Maio, Roberta Lombardi, Matteo Salvini, hanno tutti delle responsabilità enormi nel cavalcare e alimentare le posizioni antiscientifiche dei no-vax a fini elettorali. Un decreto che viene messo quotidianamente in discussione. La storia politica italiana che continua a conoscere periodi davvero bassi, una corsa a cavalcare e creare le paure più irrazionali nelle persone, un clima di sospetto e timore che farà ricordare la data delle elezioni del 4 Marzo come una ferita per il nostro paese. Una legge in cui la Lorenzin mette al centro i bambini, una legge che si preoccupa di metterli in sicurezza da malattie anche mortali. Non tutelarli equivale ad impedire loro di avere una vita normale. Tutto sulla base di posizioni, quelle no-vax, destituite di ogni fondamento medico e scientifico. Questo è quanto sostiene la ministra, che può anche essere non condiviso ma non è attaccando e non argomentando che i dubbi si possono fugare.