JOHAN CRUIJFF, L’UOMO CHE HA SAPUTO STUPIRE IL CALCIO FINO ALLA FINE
La magia del calcio continua quando vedi vincere la Nuova Primavera azzurra di Roberto Mancini e andare a rete Barella e Keane. La poetica del calcio ritorna quando rileggi Osvaldo Soriano, Giovanni Arpino ed Eduardo Galeano. La memoria del calcio ti commuove, ti prende il cuore quando pensi ai miti del passato, ai campioni che hanno illustrato, sul verde del prato, la bellezza infinita del pallone. Il 24 marzo 2016 (Olanda-Germania oggi in suo nome) se ne andava uno dei più sorprendenti e abbaglianti interpreti del football; forte per classe, intelligenza, eleganza, istinto: Johan Cruijff, l’olandese che, nell”Ajax, nella nazionale Orange e nel Barcellona, rivoluzionò il modo di giocare, di stare sul campo, di “riempire gli spazi” con intelligenza. Insomma: il “calcio totale” come filosofia, appartenenza e sartriana “metafora della vita”. Cruijff e l’allenatore Rinus Michels insegnarono un calcio fatto di senso profondo del collettivo, di tattica senza esasperazione, dove il “numero 14” Johan mostrava con i suoi guizzi, i suoi gol, i suoi assist, la sua corsa leggera la nuova possibilità, il nuovo orizzonte, l’utopia felice da poter realizzare. Cruijff vinse tutto e di più, ma non il mondiale: il gioco beffardo del destino, lo sappiamo, come per Zico e Platini. Johan resta il “Profeta del gol”, come lo celebrò Sandro Ciotti in un lucente film-documentario, per Gianni Brera fu, indubbiamente, il Pelé Bianco, per il mundial di Spagna Gabriele Oriali “un calciatore che non si poteva marcare”. Ai giovani apprendisti campioni consigliamo di vedere e rivedere le prodezze dell’asso olandese. Potrebbe giocare ancora oggi, Cruijff: così “moderno”, così imprevedibile, così perfetto. Lo ricordiamo, con il suo sorriso gentile, dirci, a Barcellona “la mia forza è stata quella, partita dopo partita, di ricreare la meraviglia e lo stupore. Di sentirmi sempre al debutto, alla prima volta”. Il pallone come una eterna favola. La favola del 14. E Aiax-Juve si giocherà nel ricordo di Cruijff, l’Universale.
