BASILICATA: COME AL SOLITO, HANNO VINTO TUTTI

BASILICATA: COME AL SOLITO, HANNO VINTO TUTTI

Deve essere un male oscuro, uno dei tanti che mina la democrazia italiana. Ieri si è votato in Basilicata e, come al solito, hanno vinto tutti. Nessuno, dico nessuno, ha il coraggio di ammettere di aver perso. Ha vinto addirittura il Pd  che non ha avuto il coraggio di presentare una propria lista eppure sbandiera al vento la sua ripresa. Ha vinto Berlusconi nonostante il voto ribalti ancora una volta i rapporti all’interno del centrodestra a favore della Lega. Hanno vinto i 5 Stelle contenti di essere il primo partito nonostante i loro voti siano più che dimezzati, come in Puglia e Sardegna, rispetto alle elezioni politiche dello scorso anno. Non è un caso che l’unico vero vincitore, Salvini, minacci duramente tutti. ” Vi spazzeremo via! “. La cosiddetta sinistra e il fu Movimento 5 Stelle portano sulla coscienza la deriva di destra che travolge il nostro paese. Ad un’Italia stremata e in crisi, il Pd non ha avuto neanche il buon gusto di offrire una chiara autocritica sul suo recente passato. I 5 Stelle hanno aizzato le sofferenze del paese ma ad esse non hanno saputo offrire risposta politica. Anzi, hanno lasciato che la narrazione della crisi, le sue effimere possibilità di soluzione, siano potentemente nelle mani di un gran demagogo cui tutto è stato reso possibile. A nessuno di questi tristi protagonisti importa, poi, che mezzo paese ancora una volta resti a casa nauseato dal teatrino volgare di una politica fatta di parole vuote e menzogne sonanti. E’ da questa Italia che non ci sta che bisogna ripartire. Con questa Italia bisogna dialogare e proporre nuova politica. A poterlo fare può essere solo un soggetto che oggi ancora non c’è, ma che ha dato ampiamente segni di vita. Le moltitudini che hanno affollato le strade di Milano contro il razzismo, di Roma e tante città italiane per il rispetto dei diritti umani e salvare il pianeta, per un nuovo protagonismo delle donne, sono l’embrione di una nuova casa comune che dobbiamo costruire il prima possibile. Nuove bandiere, nuove idee e progetti, nuovi leader cui spetta il compito di immaginare il futuro e respingere la barbarie avanzante.