OMICIDIO D’IDENTITÀ. UNA LEGGE CHE ARRIVA DA LONTANO
DI CLAUDIA SABAEra il 23 marzo 2017 quando in senato, le donne di ogni colore politico si incontravano per proporre una legge contro la Violenza d’identità.Sono trascorsi due anni da allora e solo adesso quella legge, frutto di un lungo lavoro messo a punto dall’avvocato Maurizio Zuccaro e fortemente voluta da Laura Puppato, inizia a prendere forma in un pacchetto di norme contro la violenza sulle donne e sui minori.Da ieri il codice rosso è in Commissione alla Camera dove oggi si voterà il mandato al relatore.Sarà in aula in prima lettura già dalla prossima settimana per approdare successivamente in Senato.I tempi per l’approvazione dovrebbero essere quindi abbastanza rapidi.Il testo del ddl codice rosso contiene misure che andranno ad inasprire le pene contro i femminicidi.“Non ci stiamo limitando solo a questo. E’ una strage umana, culturale, sociale che si consuma piano piano, agiremo anche sulla prevenzione. Il messaggio che deve arrivare dallo stato deve essere chiaro: nessuna tolleranza” dichiara il ministro Bonafede.Ma questa proposta di legge sull’omicidio di identità era già nata due anni fa.L’accusa è mossa dall’avvocato penalista napoletano, Maurizio Zuccaro, legale di Carla Caiazzo, la donna che tre anni fa venne data alle fiamme dall’ex compagno Paolo Pietropaolo, condannato a 18 anni di carcere.“La proposta di legge è stata ‘sottratta’ dai Cinque Stelle senza alcun riferimento al lavoro da noi svolto”.Il riferimento dell’avvocato Zuccaro è al “Pacchetto norme antiviolenza donne e minori”, era arrivata subito la presentazione nella sala stampa della Camera da parte della deputata in Commissione Giustizia, Stefania Ascari.“Ho scritto la proposta di legge due anni fa, ma giace in un cassetto del Senato della Repubblica. Fu proprio quando mi occupai del triste caso di Carla che pensai a questa proposta di legge, presentata e caduta nel dimenticatoio. Non posso comunque che gioire del fatto che questo governo si direzioni in maniera corretta per contrastare il fenomeno”, dichiara il legale.Il disegno di legge, preparato dall’avvocato Maurizio Zuccaro e dalla criminologa Virginia Caravolo, era stato presentato al Senato dalla prima firmataria, Laura Puppato.Ero presente anch’io quel 23 marzo in senato alla Presentazione della legge quando, tante donne unite e solidali tra loro, si sono ritrovate intorno a un tavolo legate da un solo obiettivo comune: contrastare l’omicidio d’identità.Insieme a Virginia Ciaravolo, Laura Puppato e Carla Caiazzo, la donna che il primo febbraio del 2016, a Pozzuoli, all’ottavo mese di gravidanza, venne data alle fiamme all’esterno di una villa di proprietà del suo ex compagno.È proprio dalle cicatrici di Carla che parti’ la battaglia di Michele Zuccaro.Il compagno di Carla, PaoloPietropaolo, è stato ritenuto colpevole di tentato omicidio, stalking e tentato procurato aborto, e si trova adesso in carcere.Era stato condannato dalla Corte d’Appello del Tribunale di Napoli che nel novembre del2017 aveva poi la pena inflitta in primo grado.L’importante è che la legge venga approvata, certo.Ma sarebbe stato opportuno da parte dei cinque stelle, sottolineare il lungo percorso fatto da questa legge.Perché il progetto ha alla base un lavoro di gruppo svolto da uomini e donne che, al di là del loro credo politico, hanno cercato di trovare una soluzione alle molteplici sfaccettature della violenza.E forse, sarebbe stato proprio questo il momento migliore per sottolineare che, quando uomini e donne si muovono insieme, molto può essere fatto.La soluzione alla violenza arriverà quando torneremo a parlare di Umanità al di sopra di tutto.E l’Umanità è fatta di un solo genere e colore.
