DEBITO PUBBLICO, AUMENTO RECORD: 6 MILIARDI AL MESE IN UN ANNO
Le politiche del governo gialloverde?Più che da rimandare, come vorrebbero i diretti interessati, perché gli effetti, sostengono, si vedranno a partire dai prossimi mesi,sono da bocciare senza possibilità di appello. A dirloun giorno sì e l’altro pure le opposizioni, tutte compatte nel giudizio negativo, Confindustria, Bankitalia, la Commissione Ue (che ha solo rimandato, in attesa di verifiche, la procedura d’infrazione alla manovra economica) e, in ultimo, ma solo in ordine cronologico,il report di Unimpresa, ovvero l’Unione Nazionale Imprese. Da gennaio 2018 a gennaio 2019, recita il rapporto,il debito pubblico è salitodi altri 71 miliardi di euro, alla velocità recorddi quasi 6 miliardi al mese. Ma quel che è peggio, sottolinea Claudio Pucci, vicepresidente di Unimpresa, è che mentre il debito aumenta l’economia rallenta. Ciò vuol dire, è questa la conclusione del report, che le politiche dell’attuale governo, e in parte di quello precedente a guida Gentiloni, non sono state e non sono efficaci. Anche se a farne le spese è quello in carica, tra non molto alle prese con il nuovo Def. Numeri in negativo spaventosi, è come se ogni italiano, neonati compresi, si portasse addosso un debito di 38mila euro, ribadiscono gli esperti. E tutto questo mentre i due vicepremier bussano insistentemente alle porte del Mef affinché il ministro Tria vari il decreto per rimborsare i truffare dalle banche e la flat tax, di sottecchi fa nuovamente capolino nei desiderata della Lega. Un governo attenzionato, dunque e da più osservatori.Un governo che si muove sempre più a tentoni tra la volontà di voler mantenere le (troppe) promesse elettorali e la necessità di non sforare i conti.Un governo che dovrà cimentarsi tra non molto col Documento di Economia e Finanza,la vera prova del nove che ne decreterà la continuazione, seppur stentata, o la fine inesorabile come da molti pronosticata.
