ORFINI E’ SIMILE A DI MAIO NON A D’ALEMA
l “caso Marino” è troppo eclatante per chiuderlo con una battuta. Non l’ha capitoMatteo Orfini, regista dapprima dell’ascesa di Marino poi della suaindecente cacciata. I due Matteo che sono stati al vertice delPd, e che lo hanno portato quasi allascomparsa, sono convinti di aver avuto sempre ragione. È colpa degli italiani se non hanno capito lapolitica economica renziana, di quegli stupidi deilavoratoriche non hanno apprezzato la fine dell’articolo 18 e la nascita delJobs Acte degliinsegnantiche scioccamente non hanno colto le meraviglie della “buona scuola” partorita dalGiglio magico. Chiudiamo così il “caso Marino”?Nicola Zingarettinon ha risposto, neppure per dire no, alla mia proposta di candidare Marino alleEuropee. Peccato (e peccato per la mancanza di buona educazione), era un gesto semplice dicoraggioe qui c’è forse illimite caratterialedi un segretario che farà bene. Zingaretti non può cavarsela, però, con una dichiarazioncina. Capisco e approvo che non bisogna soffiare sul fuoco dellediatribe interne, ma qui si sta parlando di una decisione, la defenestrazione di Marino, che per il modo in cui venne fatta aprì la strada ai5 stelleprima a Roma e poi in Italia. Io non sono per emarginare i renziani, ma dire loro che ci hanno rotto i coglioni si può fare?
