IL SUCCESSO E LA SCONFITTA VANNO TRATTATI ALLO STESSO MODO

IL SUCCESSO E LA SCONFITTA VANNO TRATTATI ALLO STESSO MODO

In questi anni di lavoro fotografico nei musei mi è capitato più volte di immaginare il punto di vista delle opere. Non il mio di fotografo, non quello del visitatore, certo il più importante: ma quello delle opere, come avessero una vita propria, un loro sguardo su di noi. Le opere più ammirate e quelle che guardi in fretta, come un intermezzo di tempo tra un capolavoro e un altro, quelle stanche di essere assillate da gente che toglie loro il respiro.; e poi quelle ingiustamente sottovalutate, e quelle che avrebbero bisogno di riposo o che vorrebbero essere dimenticate. Una fantasia, certo, ma in questo caso è una fantasia intensa. Qui “Il giardiniere” di Vincent Van Gogh è quasi soffocato da tre visitatori che vogliono vedere da vicino la pennellata, il colore. E poco più in là una scultura neoclassica di metà dell’Ottocento, opera di Cesare Benaglia: uno scultore romano nato nel 1816 e morto nel 1888 su cui è difficile trovare notizie. Van Gogh e Benaglia, nella mostra “Time is Out of Joint” della Galleria Nazionale d’Arte Moderna si dividono lo spazio, il tempo e forse i pensieri: da un lato un pittore di una celebrità totale e universale. Dall’altro uno scultore con una piccola storia, ormai dimenticato. La sua statua, rassegnata ai visitatori calamitati da Van Gogh, è lì a ricordare che il successo e la sconfitta, come scriveva Kipling, sono due impostori che vanno trattati allo stesso modo._____________“Time is Out of Joint”, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma, 2019. Con Leica