CARNE DI CAVALLO AL POSTO DEL MANZO. A QUANDO QUELLA DI TOPO NEGLI INVOLTINI DI POLLO?
Chi di noi si è ritrovato la domenica a mangiare un buon piatto di ravioli, ripieni con manzo? Credo che tutti l’abbiamo fatto. Ma quasi nessuno sa, che oltre al manzo, avremo sicuramente mangiato carne di cavallo. La notizia del giorno è che la Nestlè ha ritirato dagli scaffali italiani e spagnoli proprio i ravioli e tortellini di manzo Buitoni, una società questa, che fa capo al colosso alimentare. La decisione, è stata presa dopo che sono state rinvenute tracce di Dna di carne di cavallo pari all’1%. Il colosso Nestlè rassicura dicendo che ‘non ci sono problemi di sicurezza alimentare e che i prodotti ritirati saranno sostituiti con prodotti contenenti al 100% manzo. Ovviamente, dopo una serie di analisi che lo confermeranno. La Nestlè, si è scusata con i consumatori e assicura che da ora in poi ci sarà una rafforzata tracciabilità. Il vero problema, non è tanto la carne di cavallo al posto del manzo, il fatto grave è proprio la mancata informazione sull’etichetta. La presenza della carne equina, non è dichiarata sulle confezioni, ma viene spacciata al 100% per carne di manzo, quando non lo è. Abbiamo il diritto o no di sapere che cosa mangiamo? Non possiamo riempirci lo stomaco di “Bugie Alimentari”. Che l’Italia sia il primo consumatore di carne equina in Europa, lo si sapeva già. Secondo la Coldiretti, infatti, gli italiani sono tra i maggiori consumatori di carne di cavallo, in Europa, con un quantitativo medio di 1 chilo a testa per un totale di 42,5 milioni di chili. Nel 2012, sono stati importati circa trenta milioni di kg di carne di cavallo o asino, provenienti per quasi la metà dalla Polonia, dalla Francia e dalla Spagna mentre poco più di un milione di chili, proviene dalla Romania. La prima domanda che ci viene in mente è: Come mai, visto che la carne di cavallo è considerata più pregiata e quindi più cara, viene utilizzata al posto del manzo? Beh, la risposta viene automatica. La carne equina è considerata “cara”, nei paesi come l’Italia e la Francia, cosa che non succede per gli altri paesi. Acquistando in altri paesi europei, dove si risparmia notevolmente, le aziende ci guadagnano. Quindi, molto probabilmente, oltre ad averla ingerita, non sappiamo neanche la provenienza o possiamo secondo le statistiche, immaginarla. Lo scandalo “Della carne di cavallo” ha spinto l’Unione Europa ad effettuare test, su carne di manzo, per verificarne la composizione. I test si faranno anche in Italia, nonostante il “rifiuto” iniziale del nostro paese. Saranno effettuati due diversi tipi di test in ciascun paese dell’Ue, nel prossimo mese: 2.500 test (di cui 200 in Italia) sui prodotti trasformati che secondo l’etichetta contengono carne bovina, alla ricerca di eventuali tracce di Dna equino e 4.000 test nei macelli equini alla ricerca del farmaco Fenilbutazone, un anti-infiammatorio nocivo per la salute umana. Adesso, non ci rimane che aspettare un altro scandalo, magari scoprendo che al posto dei tanto gustosi involtini di pollo, ci sia in realtà carne di topo. E i cinesi almeno per una volta saranno soddisfatti.
