E NON DITEMI CHE LA TERRA È TONDA
Il web aiuta le attività dell’uomo agevolandone conoscenze e approfondimenti ma talvolta ingenera strani meccanismi che portano alla deriva del pensiero, producendo elucubrazioni emotivo-intellettuali. Questo deve essere evidentemente quanto è accaduto per i fatti che seguono. La Terra è piatta, non ci sono prove del contrario, non si può verificare se non si è un astronauta… In sintesi le affermazioni di Agostino Favari, sono queste, che insieme ad altre discutibili asserzioni, sono il frutto di una sua intervista telefonica. Favari dice di non voler convincere i “terrasfericisti”, un neologismo questo che per ora pare non abbia trovato riscontro né nei principali vocabolari, né sia stato oggetto di dibattito all’Accademia della Crusca. Il sostenitore della “tesi” che il pianeta sia esteso su un disco piatto, ammette con dolore di essere stato per anni nella condizione di credere alla sfericità terrestre, giudicando questo come “una disgrazia”. L’ingegnere elettronico ci tiene a precisare che la loro è una tesi, non una teoria, perchè sostiene: “noi abbiamo la dimostrazione dell’assenza di curvatura”. A Palermo, il 12 maggio prossimo, si terrà il primo convegno italiano dei terrapiattisti. E lui ne sarà naturalmente uno dei relatori. Nel convegno saranno trattate le ragioni di quella che i partecipanti ritengono una “verità scientifica”, quella che fa riferimento ai secoli scorsi ed alle “dimostrazioni, dalla circumnavigazione di Magellano, passando per l’eliocentrismo di Galileo e arrivando alla relatività di Einstein”. Poi promette che a Palermo dimostrerà l’assenza di curvatura del pianeta. Favari nella sua intervista, aggiunge che il suo grande desiderio è poter disporre di strumenti per verificare, per vedere coi suoi occhi, se davvero la terra sia sferica, poi dopo questo sarebbe anche disposto a “togliere il disturbo”. Il convegno di Palermo oltre all’ingegnere elettronico (e dichiarato complottista), Favari, ospiterà altri esponenti della comunità. Albino Galuppini, che ha promesso un excursus storico che ripercorrerà “50 anni di inganni dello sbarco sulla Luna”. Calogero Greco invece, oltre ad altre “interessantissime tematiche”, terrà inchiodati alle sedie i convenuti, parlando di lacocrazia, cioè la vera democrazia. Per i cultori della lingua: dal greco (Laos) il popolo e naturalmente (kratos) cioè forza, dominio, potere. Tra i relatori ci sarà poi Morena Morlini che intratterrà i presenti sulla tematica di cosa salvare dell’astronomia. Il raduno dei complottisti (convegno) si snoderà lungo 8 ore con interventi aperti a tutti, chiunque avrà possibilità di parola dai tecnici ai semplici curiosi. L’ingresso non è libero, prevede una quota di 20 euro. Somma che in fondo non appare così onerosa per ben otto ore di divertenti disquisizioni e fantastiche digressioni. L’ingegnere, spiega poi perchè tanta gente non prende seriamente le loro tesi: perchè dovrebbero ammettere che sono stati sempre presi in giro… Se una persona si trova a mettere in dubbio una credenza, ha due possibilità: “o ti prende in giro o accetta e si deprime per un po’…”. Altre anticipazioni Favari le dà illustrando l’assenza di curvatura della Terra, che a suo dire può essere spiegata in molti modi. La più ovvia è che se fosse curva, salendo in alto, l’occhio vedrebbe una porzione maggiore di terra, e più è grande la porzione, più è evidente la curvatura. Altra spiegazione è che se anche si sale su una montagna, si vede che l’orizzonte si alza ai nostri occhi, se la Terra fosse una sfera si vedrebbe l’orizzonte abbassarsi. Facendo riferimenti storici poi sostiene che quella di Magellano sia un’illusione. Citando il parroco del suo paese, che definisce i terrasfericisti coloro che avvalorano la prova della circumnavigazione, dice che non è data a chiunque la possibilità di fare il “viaggio ortogonale” come quello di Magellano, perchè non è possibile per Legge in virtù del Trattato Antartico che impedisce di andare oltre il 60° grado di latitudine sud e non essendoci libertà di spazio aereo non si può fare il percorso… Evidentemente il complottista Favari ignora che il Trattato è un accordo internazionale per la definizione dell’utilizzo delle parti disabitate dell’Antartide a sud dei 60 gradi di latitudine sud. Stabilisce le linee per l’utilizzo delle risorse del continente e per la preservazione di flora, fauna, e dell’ecosistema. I firmatari concordano di rinunciare allo sfruttamento economico e all’utilizzo per scopi bellici. Sono infatti interdette attività militari o che implichino esplosioni nucleari o depositi di materiale radioattivo. Non si comprendono i presunti vantaggi nell’affermare la sfericità del Mondo piuttosto che la sua piattezza, tuttavia l’ingegnere pare convinto delle sue teorie, ops… tesi e stare ad ascoltarlo evoca ricordi tra l’Isola che non c’è e i viaggi di Jules Verne, ma anche tra Gulliver e il barone di Münchhausen. Per i terrapiattisti il mappamondo quindi non può considerarsi attendibile, infatti lo strumento che va usato è la Gleason Map, la cartina della Terra, dove il Polo Sud è l’Antardide, in pratica: un cerchio di ghiaccio che circonda tutto l’anello della Terra. Favari fa l’esempio del logo dell’ONU, che a suo dire, ricalca un modello di Terra piatta. Nell’intervista viene chiesto al “portatore di verità”, cosa pensa delle foto del buco nero, poichè lui, asserisce che gli astronati hanno sempre prodotto solo foto della Terra tonda e Favari risponde che si è fatta una risata, volendo significare che anche quella foto è falsa, ma aggiunge che vorrebbe che mettessero a loro disposizione il telescopio Hubble, affinche possano dirigerlo loro. Fare la verifica dello strumento, girandolo verso la terra…(?) Per vedere se è tonda. Perchè le foto della Nasa che la mostrano tale, non sono una conoscenza scientifica. Insomma questo un ragionamento piuttosto controverso sembra aver fatto “incartare” il terrapiattista, anziché agevolarlo nell’illustrazione delle sue idee. Racconta poi di aver chiesto col suo entourage, di andare in Antartide a loro spese ma di non aver ricevuto risposta e che una cosa deve essere ripetibile per essere considerata scientifica. Approfittando poi dell’intervista si rivolge idealmente a Umberto Guidoni, l’astronauta europeo che è stato nella Stazione Spaziale Internazionale, chiedendogli se può dare loro la possibilità di vedere ciò che ha visto lui. E facendo dei conti surreali come le sue teorie aggiunge: “per salire a 50 chilometri bastano 8 euro di carburante”. Evidentemente l’ingegnere trascura che occorre anche il “mezzo”, per salire a 50 chilometri, posto che poi siano davvero 8 euro di carburante la spesa per muoverlo. Raccontando invece la sua storia spiega che è diventato terrapiattista a causa di filmati in rete, anni fa iniziò ad ascoltare i ragionamenti di alcuni che si interessavano ai complotti sull’11 settembre, poi sullo sbarco sulla Luna, sulle guerre, ecc… E così continuando ad attingere preziose informazioni sul web, si è fatta strada la verità. In effetti il web è pieno di filmati che insegnano e spiegano come produrre il moto perpetuo, come saccheggiare un distributore di merendine o ottenere gratis la rete wi-fi, ma anche come vivere felici o come prodursi un’erezione della durata di un paio di giorni. In fondo esiste un sito web dove viene richiesto ai visitatori di registrarsi pagando 99 centesimi al solo scopo di conoscere i nomi di quelli che hanno fatto la stessa cosa. L’ingegnere parlando dello sbarco sulla Luna ribadisce che è un fake e spiega che quando un giornalista chiese all’equipaggio dell’Apollo 11 di giurarlo sulla Bibbia, questi si rifiutarono malgrado fossero cristiani. Immaginando uomini come Armstrong, Aldrin e Collins al cospetto di un giornalista così indisponente che gli pone una richiesta simile, viene da pensare che la cosa più carina che potessero fare sia proprio di ignorare lui e la sua sciocca proposta. Al convegno sono invitati anche il procuratore, il presidente del Tribunale e i rappresentanti delle Chiese. Poi chiude il suo farneticante discorso dicendo che “nella Bibbia non è descritto il modello eliocentrico, ma quello geocentrico. Vogliamo confrontarci. Ma se un Dio c’è noi lo cerchiamo: non ci fidiamo della Chiesa”. Appuntamento quindi per tutti a Palermo con 20 euro nelle “saccocce” per l’ingresso al convegno, col consiglio di munirsi di videocamera per immortalare quello che segnerà il confine del nuovo sapere.
