LUIGI DI MAIO IL PREDESTINATO. NON UN LEADER MA UN RAGIONIERE
Non ha una laurea. E va be’, da che pulpito viene questa critica viste le strane lauree sbandierate da politici di altri schieramenti.Non ha mai lavorato. Come se avessero mai lavorato tanti dei nostri politici, ma via, smettiamola con le accuse senza senso. Luigi di Maio è un giovane meridionale e come tale dove lo trovava un lavoro?Non sa l’inglese. Eh, già, lo sanno Matteo Renzi e co&.E’ un indagato. Questa è bella come accusa da parte di un parlamento che di indagati ne ha tanti, troppi, e non certo per diffamazione come il povero Luigi.No, tutte queste critiche sono solo pretestuose. Luigi Di Maio, candidato a premier italiano non è attaccabile per questo. In questo rappresenta solo la pochezza della proposta politica italiana da tempo. Gente senza esperienza ed incolta, in lite perpetua con i congiuntivi e capace di citar come vivi i morti o collocare geograficamente una nazione in un continente cui non appartiene.Non ho niente di personale contro Di Maio ed ho grande rispetto per i 5 Stelle. Ma lui proprio non mi piace. A partire da come è emerso.Un predestinato. Si dirà che è così anche altrove, ma anche questa è una scusa banale. Le segreterie dei partiti decidono tutto. In questo caso è una piccola società ed un guru. Le primarie che si celebreranno tra qualche giorno fanno splendere per meriti non propri quelle di altre formazioni politiche che almeno provavano a salvare l’apparenza. Pochi giorni per le candidature, pochissimi prima del voto. Alla faccia della trasparenza e della democrazia. Di Maio è il candidato di Grillo e della Casaleggio. Punto.Un candidato che avrà poteri immensi e ampiamente discrezionali, da premier potenziale e capo assoluto del movimento.” Deve solo applicare e far vivere il programma deciso dal movimento”. Davvero ci si crede ad una sciocchezza del genere? Un leader è un leader, non un ragioniere, specialmente se ha tutti i poteri nelle sue mani.Ho sperato fino all’ultimo che qualcuno, almeno Roberto Fico, lanciasse il guanto di sfida. C’è una parte importante dei 5 Stelle che dissente su cose importanti, a partire dalla grande questione dell’immigrazione. Niente, nessun dibattito a cielo aperto, tutti zitti. Anche qui mai dissentire specie se si ha paura di non essere ricandidati?A sfidare Gigino ci saranno dei perfetti sconosciuti. Cioè nessuno. Alla faccia del cambiamento.Ai miei amici tra i 5 Stelle chiedo di far sentire la loro voce. Forte e chiara. In nome del cambiamento, quello vero.
