DI MAIO SI/NO? CEEERTO CHE SI’. PAROLA DELLE ‘STELLE’
E’ in corso la votazione online richiesta da Di Maiorelativa alla sua conferma o meno a capo politico del MoVimento.Il risultato è talmente scontatoche questa consultazione, oltre che inopportuna, è del tutto inutile. Il vicepremier è stato già ampiamente‘graziato’dai vertici secondo il mantra ‘si sbaglia e si vince tutti insieme’.Pertanto, tutti colpevoli nessun colpevole. Fuori dal coro (come sempre) i ‘dissidenti’.E poi lui, lo scomodissimo presidente della Camerache ogni tanto tira una delle sue stilettate, poco gradite anche ai più dei pentastellati.E’ l’uomo che spesso rompe le uova nel paniere.Non le manda a dire, quando serve. Salvini lo tiene con le dovute distanze, replicando alle sue ‘uscite’ di occuparsi della gestione della Camera e meno dell’operato del suo ministero.Per questo c’è lui, pagato dagli italiani, ribadisce, per realizzare quanto promesso in campagna elettorale. Non ha mai nascosto Fico la sua disapprovazione per la gestione dei migranti.Ma anche le diverse giravolte pentastellate gli hanno procurato parecchi malesseri urticanti. L’ultimo, il voto online odierno. Conseguenza della‘scoppola’elettorale, per dirla alla Di Battista. “Se io devo dirvi oggi che cosa siamo, se devo fare una radiografia di questo Movimento, la mia risposta è che non lo so. Non lo so più che cos’è questo Movimento”:nelle sue parole tutta la sua amarezzaper come in questo anno di governo è cambiato il MoVimento.MoVimento che lui ha contribuito a far nascere e crescere.Quando era un uomo da ascoltare, da consultare e soprattutto da rispettare.Ma che col tempo è divenuto scomodo.Perché mentre gli ‘altri’si evolvevano, si adeguavano e si amalgamavano al sistema, lui rimaneva fedele a quei principi che avevano fatto breccia in milioni di italiani. Catupaltandoli in pochi anni al governo.Governo che ora (quasi certamente) ha, se non i giorni,i mesi contati. Diversi rumors azzardano già la data:29 settembre,(non seduto in quel caffè, come da battistiana memoria)per il ritorno alle urne
