NUOVI TABÙ EUROPEI: GUERRA E POLITICA ESTERA NON ESISTONO

NUOVI TABÙ EUROPEI: GUERRA E POLITICA ESTERA NON ESISTONO

Tra i moderati e filo-europei si sta diffondendo un nuovo tabù. Chi critica l’Europa, soprattutto per quanto riguarda la politica estera e la guerra, viene additato come un anti-europeista. Abbiamo fatto molto, dicono a Bruxelles, citando per esempio la missione Sophia nel Mediterraneo, per altro a guida italiana. Si è fatto abbastanza finché si salvavano le vite in mare. Poi gli italiani hanno chiuso i porti ed è caduta anche questa giustificazione morale che doveva salvare la faccia agli europei, che di aprire i loro porti o i loro confini non avevano ovviamente nessuna intenzione. Anzi, sei Paesi dell’Unione hanno sospeso gli accordi di Schengen mentre andavano avanti le costose intese con la Turchia di Erdogan per chiudere la rotta balcanica dei rifugiati dal Medio Oriente.Non si è fatto nulla, comunque, per fermare le cause della destabilizzazione libica. La missione Sophia prevedeva di inseguire a terra i trafficanti di uomini, sbaragliarli e arrestarli. Non è mai successo, non è mai stato attuata. Perché? Il motivo è semplice. Si trattava di far scendere a terra dei soldati e rischiare delle perdite. Cosa assai impopolare.E chi mai vuole rischiare la pelle in Libia? Noi europei dobbiamo fare guerre “pulite” non “sporche” e che soprattutto non siano qualificate come tali dall’opinione pubblica, in modo da confonderla e non farle capire cosa succede. Molto meglio manovrare le fazioni libiche, come tutti si sono illusi di fare.Dopo avere bombardato Gheddafi nel 2011 con Francia, Gran Bretagna e Usa _ raid cui si è unita pure l’Italia _ gli stati europei hanno perseguito sul terreno le proprie politiche e i loro interessi nazionali. Chi dice il contrario afferma una menzogna inaccettabile: basta chiedere ai nostri diplomatici italiani ed europei. E basta vedere quel che accade oggi tra Tripolitania e Cirenaica. Secondo l’Onu il governo legittimo doveva essere quello di Tripoli: alcuni stati europei hanno fatto finta di accettare questa pantomima ma in realtà Paesi come la Francia hanno sostenuto il generale Haftar, come del resto hanno fatto la Russia, l’Egitto, l’Arabia Saudita, gli Emirati e alla fine anche gli Usa di Trump. Poi come andrà a finire non si sa: a fare marcia indietro si fa sempre tempo.Ora se dici queste cose, cioè la verità nuda e cruda, passi per anti-europeista. Passi per uno che sostiene populisti e sovranisti. Ma sono stati proprio gli errori compiuti dall’Unione europea, priva di una politica estera e di difesa comune, che hanno dato voce a questi settori politici che per altro non sono neppure così forti, né per numero assoluto e neppure come collocazione politica. Sovranisti e populisti europei sono delle banderuole: quando c’è da battere cassa vanno volentieri a Bruxelles ma se c’è da far valere le loro posizioni non esitano a strizzare l’occhio a Trump, a Putin o a Israele. Sovranisti e populisti sono dei perfetti europei e hanno imparato la lezione dai popolari o dai socialisti: fanno cinicamente i loro interessi e quelli del loro Paese per garantirsi la sopravvivenza politica. In realtà il quadro politico uscito dalle elezioni conferma che gli europei sono tutti filo-europei se conviene ed euroscettici se non conviene. L’importante è far credere all’opinione pubblica che si decide qualche cosa. Quanto agli altri, come i libici, i siriani, gli iraniani, i palestinesi, che si scannino pure tra loro, oppure con gli Usa, Israele e le monarchie del Golfo, cui vendiamo miliardi di euro di armi: noi, in fondo, che c’entriamo? L’Europa, sovranisti compresi, è per la pace. Non è vero?