UN RICORDO DI MARCO GULLACE, IL FIGLIO DELLA TERESA DI ROMA CITTA’ APERTA
 
        Mario Gullace veniva ogni giorno negli uffici dei gruppi comunali del Pd in Campidoglio. Arrivava con i giornali sottobraccio, stava qualche ora, leggeva, chiacchierava, sorrideva a tutti. Era un’abitudine che gli era rimasta dai tempi del Pci, da quando c’era Petroselli e quella Roma straordinaria. Era discreto, gentile, portava sempre un cappello di feltro sia in estate che ininverno. La prima cosa che diceva a tutti era “Lo sai, io sono il figlio di Teresa Gullace, hai visto Roma città Aperta? Ecco io sono il figlio della donna che interpretava la Magnani. Lo sai, quando la uccisero i tedeschi mia madre era incinta” e gli occhi di anziano si velavano. Parlava piano, non l’ho rivisto più dopo quegli anni. Mancherà quel garbo, mancherà per sempre chi ricorda qual è la parte giusta.
