IERI DOMENICO OGGI FELICINO: NON E’ MAI TROPPO TARDI PER PRENDERE LA LICENZA MEDIA

IERI DOMENICO OGGI FELICINO: NON E’ MAI TROPPO TARDI PER PRENDERE LA LICENZA MEDIA

Ieri è stato il giorno di Domenico, oggi è Felicino a festeggiare.Entrambi hanno conseguito la licenza media col massimo dei voti. La notizia di per sé ordinaria diventa straordinaria per via dell’età dei ‘licenziati’:83 anni il primo, ben 98 il secondo.E se Domenico ha ripreso i libri per poter leggere le favole ai nipoti ed essere al passo coi tempi, Felicino, non è da meno.Prendere la licenza era un sogno che accarezzava nel segreto dei suoi pensieri. Da quando, quasi 90 fa, il padre per lui preferì la vita dei campi. Alla quale il bambino, qual era allora, non seppe e non volle sottrarsi: un figlio maschio era una forza lavoro a quei tempi, soprattutto al Sud e ancor di più in un’isola comela Sardegna, dove si svolgono i fatti. Felicino come la stragrande maggioranza dei suoi coetanei si adegua al volere paterno e inizia a lavorare.Dapprima nei campi poi in miniera dove si estrae lo zolfo. Anni duri fatti di sacrifici e molte rinunce. La Seconda guerra mondiale interrompe quella routine aggiungendo disperazione a una vita di per sé già molto grama.Al ritorno, il matrimonio e la nascita di tre figli.Felicino lavora senza tregua, si arrabatta come può passando da un lavoro all’altro, ha una famiglia sulle spalle e figli da crescere. Ogni tanto riaffiora quel sogno,ah se avesse studiato, forse la sua vita sarebbe stata diversa.Di certo meno sacrificata, pensava Felicino che periodicamente accarezzava il desiderio di tornare sui banchi di scuola. Un giorno lo farò, diceva a se stesso. Ma quel giorno finiva per essere rimandato nel tempo una dieci cento mille volte. Fino allo scorso anno quando diventa uno studente dell’istituto comprensivo di Arbus, comune nel quale è nato e risiede, per coronare il sogno della sua vita ‘prima di salire lassù. Ieri la prova orale alla quale hanno assistito tutti i suoi compagni di classe.L’argomento scelto ‘Gli armamenti italiani nella Seconda guerra mondiale’si è trasformato in vero e proprio trattato di storia.Storia che Felicino ha toccato con mano, che ha vissuto sulla propria pelle, per divenire poi un valido e prezioso testimone di quelle atrocità che racconta nelle scuole affinché non si ripetano più. Il sogno per nonno Felicino è diventato realtà.Un unico rammarico, non poter diventare perito meccanico,la vista inizia a fare capricci e non può sforzarla più di tanto. Ma questo è il domani. Oggi è festa e non c’è spazio per pensieri negativi.Gli occhi affaticati oggi brillano di felicità