QUALE ITALIA STIAMO COSTRUENDO?
Se mi si dice che in Italia c’è un popolo, della gente,che non è stata ascoltata per troppo tempo,e che poi ha trovato la forza di esistere, di prorompere, perchè finalmente qualcuno ha parlato loro, e li ha incoraggiati, aggiungo io…beh, io mi vergogno di conviverci. E mi fa pure paura. E non capisco chi relativizza. Qui non si discute sulla necessità di intervenire in un problema che può diventare, in futuro, problema di convivenza civile, oppure di coinvolgere l’Europa più di quanto non abbia il dovere di fare. Anche se, invece di sfidare, e isolarci col resto dell’Europa, di cui peraltro non possiamo fare a meno, sarebbe meglio discutere. E non si discute manco sulle norme infrante dalla capitana , che verranno spero equamente giudicate, perchè temo che se noi avessimo fatto la stessa cosa in altri porti internazionali non sarebbero certo stati teneri con noi… No, qui ormai è più urgente discutere su quale Italia stiamo costruendo, su quale Italia stia arrivando…colgo questo post del mio prezioso amico Leonardo Caffo per sottolineare anch’io come la sua terra, la Sicilia, sia stata sempre non tanto luogo di accoglienza e di intelligenza,ma soprattutto di signorilità antica, ereditaria….fin da bambino, infatti, sapevo che i veri signori in Italia stavano a Napoli, in Toscana e appunto in Sicilia. Io insisto che la cultura resta l’unico vaccino contro l’inciviltà. L’unico modo per migliorarsi. Ma non la cultura cattedratica, paludata, come farebbe comodo a qualcuno che vuole offenderla,bensì quella viva che viene dalla partecipazione, dall’esperienza, e dalla conoscenza del proprio passato e della storia generale, storia anche del sentimento , come ci è stato raccontato da secoli , una cultura che su questo costruisce una coscienza e una consapevolezza lontane dal sistema nervoso agitato, dagli esaurimenti e dall’isteria. Almeno per non ripetere errori e orrori del passato ..ma per l’intanto,andiamo proprio bene, andiamo…
