VERSO SAMARCANDA , FERMO PER LA PIOGGIA A BISHKEK

VERSO SAMARCANDA , FERMO PER LA PIOGGIA A BISHKEK

Fermo a Bishkek, che è una tranquilla città apparentemente serena e libera a un passo da Paesi con forti tensioni interne. Fermo oggi perché piove e avrei dovuto invece imboccare la strada dei monti, verso Osh e i suoi orridi e fascinosi burroni. E non è il caso di farlo su una strada bagnata. Dunque ci spolperemo ancora la città per quel che può darci, con un po’ di Osh anche qui, il grande bazar, e partenza rinviata a domani. Ne approfitterò anche per dare una lubrificata alla Bice e lavarle il filtro dell’aria. Con tutta la polvere che ha respirato sarà certamente intasato. Poi, da domani, ci avvicineremo all’Uzbekistan e a Samarcanda. Per il ritardo accumulato nelle settimane scorse invece dovrò tagliare il giro in Tajikistan. Vorrà dire che mi toccherà tornare…Ieri mentre passeggiavo per il centro di Bishkek mi interpellavo sulla forza incredibile espressa fino a pochi anni fa dalla rivoluzione dei soviet, un progetto enorme nelle sue stesse dimensioni fisiche. Camminare per l’ex piazza Lenin e immaginare la statua del grande ideologo ancora sul suo piedistallo di granito rosa mi faceva impressione. Ora al suo posto c’è un eroe nazionale a cavallo e la piazza è intitolata alla Libertà. Ma la Russia, così lontana, è ancora spiritualmente presente. A un soffio dal Tetto del Mondo