CI RISIAMO, IL GOVERNO DA UNA PARTE E L’UMANITA’ DALL’ALTRA

CI RISIAMO, IL GOVERNO DA UNA PARTE E L’UMANITA’ DALL’ALTRA

Eccola qua Alex, la barca a vela battente bandiera italiana della ONG Mediterranea che con 54 naufraghi a bordo(tra cui 11 donne delle quali 3 in gravidanza e 4 bambini)sta dirigendo verso Lampedusa. Neppure l’orco più sanguinario o la strega più maligna avrebbero riconsegnato questi sventurati naufraghi ai libici come avrebbero voluto il Salvini e la Meloni. Seppur in condizioni meno tragiche ed estreme neppure i porti tunisini possono essere considerati sicuri. Attualmente la Tunisia è sotto tardivo scrutinio da parte dell’Alto Commissario per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Sono centinaia le segnalazioni di morti inspiegabili giunte all’ONU, alle Croce Rossa e ad altre organizzazioni umanitarie, per non parlare del traffico di esseri umani accertato e documentato tra la Tunisia e la stessa Libia. Rimarrebbe Malta, ma Malta non è solo più lontana di Lampedusa come chiunque sia in grado di leggere una carta geografica può osservare. Malta ha già accolto proporzionalmente alla sua popolazione un numero di naufraghi e profughi infinitamente superiore a quelli che sono sbarcati in Italia. Del resto le ONG lo avevano dichiarato nella conferenza stampa seguita al loro rifiuto di incontrare il governo a Palazzo Chigi dopo il diktat del Salvini di escludere dall’incontro Sea Watch:“Agiremo ancora come ha fatto la Sea Watch 3, seguendo la legge del mare”. Questa volta però le parti potrebbero essere invertite e date le esigue dimensioni di Alex potrebbe essere la barca a vela ad essere speronata per davvero da una delle nostre “navi da guerra”, magari dalla stessa che alcuni giorni fa si è tanto coraggiosamente frapposta tra i 40 naufraghi a bordo della Sea Watch 3 e la terraferma. Speriamo non accada e che la maniacale ossessione del Salvini e del suo socio Di Maio per le ONG non ci costringa a sopportare una nuova infamia davanti al mondo intero.