MIGRANTI, SBARCATI I 46 MIGRANTI DELLA ALEX. SALVINI SI TROVA DA SOLO

MIGRANTI, SBARCATI I 46 MIGRANTI DELLA ALEX. SALVINI SI TROVA DA SOLO

Sono sbarcati all’1.30 della notte i migranti di nave Alex di Mediterranea ormeggiata da ieri pomeriggio nel porto di Lampedusa. Applausi e grida di benvenuto sono partiti dal molo Favarolo, ma anche polemiche per il blocco forzato dalla nave Alex nel pomeriggio di ieri. I migranti, 46 secondo quanto ha affermato la Ong Mediterranea, sono stati condotti all’hotspot dove si trovano già in tanti arrivati nei ripetuti sbarchi ‘fantasma’. Notificato sequestro della nave Alex al capitano, Tommaso Stella, , unico indagato per favoreggiamento dell’immigrazione.Lo ha fatto sapere in un tweet la Ong: “La Guardia di Finanza nella notte è salita a bordo della nave Alex di Mediterranea e ha notificato il decreto di sequestro della nave, e dell’apertura a suo carico delle indagini per il reato di ‘favoreggiamento dell’immigrazione clandestina’. La notizia dell’intero equipaggio indagato invece è priva di fondamento”.Matteo Salvini nel frattempo dichiarava di essere soddisfatto e in una nota affermava che la Guardia di Finanza stava effettuando il sequestro penale preventivo della nave “centri sociali”, aggiungendo, “bene!”. Tra Matteo Salvini e il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, è scontro sulla situazione del veliero Alex, una polemica che investe anche il ministro dell’Economia, Tria, responsabile per la Guardia di Finanza. “Mi sento un po’ solo”, dice Salvini. “Ragioneremo nelle prossime ore sulla presenza di navi militari italiane nel Mediterraneo. Domando ai vertici delle Forze armate e della Guardia di Finanza se la difesa dei confini è un diritto-dovere da parte delle istituzioni o no”. Salvini ha posto l’attenzione sul fatto vorrebbe che ci fosse una collaborazione tra i vari organi preposti alla Difesa dei confini: “io posso indicare un porto sicuro e bloccare uno sbarco non autorizzato ma le Forze armate in mare non dipendono da me. Se servono da scorta per le navi fuorilegge domandiamoci allora sull’utilizzo di queste unita’” militari. “Chiederò ai ministri della Difesa e dell’Economia di aiutarci in questa battaglia di civiltà e legalità per salvare vite – ha proseguito Salvini – Mi farebbe piacere che fossero al nostro fianco, al fianco del popolo italiano, altrimenti è un precedente pericolosissimo. Io firmo il divieto di ingresso e questi entrano e nessuno li ferma. A che servono le navi militari se non per pattugliare i confini?”.Da fonti della Difesa è arrivata la replica:“Da giorni abbiamo offerto supporto al Viminale sulla situazione di queste ore e il Viminale lo ha respinto, in più di una occasione. Questi sono i fatti”. Ma ad ogni risposta è arrivata una controreplica delle fonti del ministero dell’Interno, secondo cui il supporto delle unità navali militari italiane “è necessario per bloccare le navi che vogliono portare i clandestini in Italia e non per aiutarle nel trasporto”.  Ma la Difesa insiste: “In riferimento alla replica del Viminale, si precisa che il supporto offerto, come già specificato ieri, riguardava il trasporto dei migranti a Malta. Se il Viminale avesse accettato, i migranti sarebbero già a Malta. E’ un mistero anche per noi il rifiuto espresso dal Viminale”. Poi: “Basta attacchi ai militari. Esigiamo rispetto”. “Quanto accaduto” in merito alla vicenda della nave Alex “e l’avvenuto attracco costituiscono i presupposti per l’intervento della magistratura”. E’ quanto si legge in una nota del ministro dell’Economia, Giovanni Tria. “Il ministro, precisa la nota, “ha seguito le operazioni di contrasto all’immigrazione clandestina messe in atto dalla Guardia di Finanza che, in aderenza alle disposizioni di legge e alle direttive ministeriali impartite al riguardo, ha dato attuazione a tutte le prescrizioni necessarie, tra manovre dissuasive e numerose intimazioni di alt, per far rispettare il divieto di ingresso nelle acque territoriali e di attracco al porto della motonave Alex”. “Tutto ciò -aggiunge Tria – si è svolto avendo sempre presente la salvaguardia e l’incolumità delle persone imbarcate e la sicurezza della navigazione che, in questo caso, è apparsa compromessa a causa dell’elevato numero di persone stipate a bordo e in coperta, tali da non consentire ulteriori manovre rispetto a quelle effettuate”. Mentre la nave Alan Kurdi, della Ong Sea Eye, ha cambiato rotta verso Malta a bordo ci sono altri 65 migranti, dopo che al capitano è stato notificato ieri dalla Guardia di Finanza il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane. È nelle parole di Alessandra Sciurba, portavoce di Mediterranea Saving Humans, il senso e la volontà del lavoro che svolgono in quel mare dove ogni giorno perdono la vita tante persone. Lo fa ricordando le parole di un bimbo che è ora nell’hotspot di Contrada Imbriacola: “Amerò per sempre la vostra nave perché ci ha salvato”. Un macchinista di Pozzallo, uno dei sette componenti dell’equipaggio marittimo di Mediterranea, gioisce “perché oggi stiamo parlando di 46 vivi e non di 46 morti”. Frasi che scavalcano qualsiasi strumentalizzazioni di campagne politiche contro le navi della società civile. Ci sono solo gli sguardi e la gioia di chi salva le vite in mare e di chi è salvato. “Perchè questo paese dovrebbe imparare a guardarsi con gli occhi di chi viene da lontano e ci vede ancora come la terra della libertà, della democrazia e della salvezza”, dichiara Alessandra Sciurba mentre ripensa al grido dei 50 migranti che sbarcati sull’isola gridavano “l’iberté, liberté”.