MONTALBANO ERO. E LO SARÒ NEL TEMPO, PER SEMPRE

MONTALBANO ERO. E LO SARÒ NEL TEMPO, PER SEMPRE

Il maestro non ce l’ha fatta e si è spento oggi, aveva 93 anni. Se n’è andato senza rumore, circondato dall’affetto dei famigliari e avvolto dalla stima e dall’ammirazione di tutti. Era nato a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, il 6 settembre del 1925. E’ stato scrittore e sceneggiatore, ma anche drammaturgo, regista e insegnante all’Accademia nazionale d’arte drammatica. Andrea Camilleri era figlio unico di Giuseppe e Carmelina Fragapane. Frequentò il liceo classico Empedocle di Agrigento dove ottenne la maturità in anticipo e senza esami, perchè per decisione dell’autorità scolastica, a causa dei bombardamenti per lo sbarco in Sicilia delle Forze alleate, le scuole vennere chiuse e fu considerato valido per la valutazione il secondo scrutinio.Il futuro scrittore, prima del liceo, ebbe una breve esperienza in un collegio vescovile, ma evidentemente il suo spirito, già da giovane, era quello che contraddistinguerà poi la sua vita, infatti fu espulso dal collegio perchè lanciò delle uova contro un crocifisso. L’animo artistico dello scrittore lo portò a cimentarsi nel 1942 nella direzione della regia teatrale e nella sceneggiatura, fino a che nel 1944 decide di iscriversi a Lettere e filosofia all’università di Palermo, tuttavia non arrivò a conseguire la laurea. Attratto dall’ideologia, si iscrive al Partito Comunista Italiano e inizia a pubblicare poesie e racconti. Questa attività lo porterà tra i finalisti del Premio Saint Vincent. Camilleri andò a vivere ad Enna tra il ’46 e il ’47 e prese in affitto una piccola casa, priva di alcuni confort come il riscaldamento e forse proprio per sfuggire al freddo, iniziò a frequentare la Biblioteca Comunale, dove oltre alla lettura poteva godere del tepore delle sale. Divenne amico dell’avvocato Fontanazza, il direttore della biblioteca, è fu proprio lui che gli fece conoscere i testi originali di Francesco Lanza e Nino Savarese, due esponenti locali della letteratura.In quel periodo Camilleri stringe amicizia con Franco Enna (pseudonimo che adotterà più avanti Franco Cannarozzo), destinato a diventare un famoso scrittore di romanzi di fantascienza. L’amore per la “penna” e la frequentazione con uomini di lettere aveva ormai segnato in positivo la vita del giovane Andrea Camilleri e infatti nel 1947 con una raccolta di alcune sue poesie vinse il Premio Firenze.Ha sempre ricordato il suo “debito letterario” verso Enna dicendo: “Ed io, proprio in quelle due stanzette (riferendosi alla piccola casa di Enna), credo di essermi formato come scrittore”. Alla fine degli anni ’40 l’Accademia d’Arte drammatica Silvio D’Amico, lo ammette come unico allievo regista e nel 1952 Camilleri concluderà gli studi. In quel periodo diventerà amico con attori che diventeranno noti, come Luigi Vannucchi, Alessandro Sperli e Franco Graziosi.Grazie alla sua preparazione curerà la regia di oltre cento opere e in particolar modo dei drammi di Luigi Pirandello. Entrerà in Rai nel 1957, anche se aveva partecipato con successo tre anni prima ad un concorso per funzionari della tivù di Stato, ma come raccontò lui, siccome era comunista non venne assunto.Nel 1958 il Maestro di Porto Empedocle, mette in scena al Teatro dei Satiri di Roma “Finale di partita”, facendo conoscere così alla platea italiana, il drammaturgo irlandese Samuel Barclay Beckett, il successo dell’opera fu poi portato sul piccolo schermo, in una versione televisiva curata dallo stesso Camilleri, con Renato Rascel ed Adolfo Celi.E’ ancora suo il merito di aver proposto in teatro i testi di Ionesco, Adamov, Strindberg, Elliot e i poemi di Majakovskij. Nello stesso anno della sua entrata in Rai, sposa Rosetta Dello Siesto, dalla quale avrà tre figlie che gli daranno quattro nipoti.L’anno successivo accetterà l’incarico di insegnante al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, nel quale rimarrà fino al 1970. In quegli anni insegnò regia, al Centro sperimentale di Cinematografia. Camilleri sarà poi titolare della cattedra di regia all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico per vent’anni dal 1977 al 1997. I suoi esordi nella narrativa risalgono al 1978 con “il corso delle cose”, il libro non sarà tuttavia distribuito ma se ne trarrà uno sceneggiato per la televisione: “La mano sugli occhi”. Nel 1980 inizierà a pubblicare una serie di romanzi con Garzanti, ambientati a cavallo tra l’ottocento e i primi del novecento nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigata. Questi Romanzi gli valsero il premio letterario a Gela. Dopo alcuni anni di pausa, Camilleri riprende a scrivere nel 1992 e negli anni che seguiranno otterrà consensi alternati a critiche negative, che finiranno però verso la seconda metà degli anni ’90 ed i primi anni 2000, quando ormai appare conclamato il fenomeno Camilleri, grazie alle sue opere letterarie che continueranno a fruttargli riconoscimenti e premi.Sarà tradotto in oltre 120 lingue e venderà milioni di copie. Il grande pubblico inizia a conoscere ed amare Camilleri grazie alle fiction televisive del commissario Montalbano. Telefilm episodici che prendono vita grazie ai racconti del maestro e sono interpretati da Luca Zingaretti che appunto veste i panni di Montalbano.Gli episodi di questa fortunata serie televisiva iniziano ad essere trasmessi su Rai 2 dal 6 maggio 1999 col telefilm intitolato “Il ladro di merendine” e dalla quarta stagione la serie sarà trasmessa su Rai 1. Andrea Camilleri però, non ha dedicato la sua vita alla sola arte, ma si è interessato fin da giovanissimo anche di politica, passione che gli è costata qualche amarezza e ostruzionismo da parte di alcuni.In tempi relativamente recenti, l’8 luglio 2008 ha partecipato alla manifestazione “No Cav Day” a piazza Navona a Roma, contro i provvedimenti del governo Berlusconi IV in materia di giustizia.Alla fine di gennaio del 2009 decide di entrare in politica prospettando il “Partito dei Senza Partito” un progetto nato insieme ad Antonio Di Pietro e Paolo Flores d’Arcais, in vista delle elezioni europee del 2009 ma il 12 marzo dello stesso anno viene annunciato il mancato accordo fra i tre.Dopo le alle Elezioni politiche, nel marzo 2013, con altri personaggi famosi lancierà una raccolta di firme (con l’appoggio di MicroMega) allo scopo di non fare entrare al Senato Silvio Berlusconi a causa del “conflitto d’interessi” facendo applicare il D.P.R. n. 361 del 1957, e riprendendo l’iniziativa promossa già nel 1994 e poi nel 1996, da un altro comitato di personaggi ma che ebbe come risposta il parere sfavorevole della Giunta delle elezioni della Camera dei deputati.Nel corso della presentazione del suo libro “Come la penso”, il 5 giugno 2013 in un programma tv, espresse considerazioni sulla politica italiana e manifestò senza veli la sua contrarietà al governo Letta, dicendosi inoltre assolutamente avverso alla rielezione del capo dello Stato Giorgio Napolitano.Si disse sostenitore della lista Tsipras per le elezioni europee del 2014, ma poi ritirò il suo sostegno a causa delle troppe polemiche interne. Nella nota finale del suo centesimo libro, “L’altro capo del filo”, pubblicato nel maggio 2016, lo scrittore aveva dichiarato di aver dovuto dettare il romanzo alla sua assistente Valentina Alferj, “l’unica in grado di scrivere in vigatese”, precisò nella nota. Controverso, amato e criticato, ma sempre ostinato e determinato a compiere ciò che voleva, ciò che pensava, non è mai stato il pensionato tranquillo che siede in poltrona con le sue ciabatte d’ordinanza, ma la sua mente è restata sempre attiva e si è concesso quello che la maggior parte dei comuni mortali, non può nemmeno riuscire ad immaginare. La morte di Camilleri, lascia un vuoto difficile da colmare e per tanti resterà legato alla memoria del suo lavoro che in fondo lo ha reso noto a tutti: il commissario Montalbano.