LA RICOSTRUZIONE E I MOLTI DUBBI SULL’INCIDENTE NUCLEARE IN RUSSIA
E’ ormai trascorsa una settimana dall’incidente nucleare in Russia, in una base militare nei pressi della cittadina Nenoska, nella regione di Arkhangelsk. L’incidente è avvenuto, come riferito dalle autorità, su una piattaforma marittima nel corso di un test missilistico. Le persone che hanno perso la vita nel tragico evento sono sette e non due, come inizialmente era stato reso noto. Le vittime sarebbero gli specialisti dell’agenzia atomica Rosatom e del ministero della Difesa.Il sito dell’incidente è la base militare nei pressi di Nenoska, cittadina che si trova nella regione di Arkhangelsk, nel nord della Russia, sulle coste del Mar Bianco. Nenoska, chiamata anche Nyonoksa o Neonoska, è un piccolo villaggio di 450 abitanti che si trova sulla costa della Baia Onega. Nei pressi di questo piccolo villaggio sorge l’omonima base militare della Marina russa per i test missilistici. E’ qui che dal ’65 vengono testati numerosi razzi, prevalentemente i test hanno riguardato i prototipi per l’impiego su sottomarini missilistici. L’area di lancio è situata nell’insediamento di Sopka, a 2 chilometri a nord di Nenoska. In passato, il 15 dicembre 2015 era già avvenuto un incidente: nella fase del test di lancio parti di un missile e vennero colpite alcune abitazioni del villaggio. Naturalmente questo provocò un incendio piuttosto esteso, ma fortunatamente scattò immediato il piano di evacuazione e nessuno dei residenti perse la vita in questo drammatico episodio. Adesso però con l’incidente appena successo, è il livello delle radiazioni che preoccupa. Vicino al sito dell’esplosione i livelli registrati sarebbero arrivati oltre 16 volte la norma.La stampa internazionale ha definito l’incidente come uno dei peggiori dai tempi di Chernobyl, seppure dalle proporzioni minori rispetto alla vastità che interessò appunto l’esplosione a Chernobyl.Subito dopo l’incidente, il ministro della Difesa russo aveva assicurato che i livelli erano rimasti “nella norma”. Tuttavia, le autorità locali di Severodvinsk avevano subito parlato di un “picco temporaneo” di radiazioni rilevate. Greenpeace aveva invece comunicato che i livelli si erano alzati di almeno 20 volte rispetto alla normalità. Il servizio meteo Rosgidromet, l’agenzia meteorologica di Stato, ha poi riferito che i livelli registrati risultavano essere 16 volte sopra i livelli di guardia nella città portuale di Severodvinsk, un paese a circa 50 chilometri da Nenoska, di 180mila abitanti . Come rivelato da Rosgidromet, il valore delle radiazioni gamma, su sei stazioni di rilevamento, è tra le 4 e le 16 volte sopra la media normale di 0,11 microsievert l’ora. Quindi il servizio meteo contraddice quello che invece avevano riferito le autorità locali. Infatti la rassicurazione iniziale verteva su dati che davano il superamento dei valori normali, solo per una 40ina di minuti, prima di rientrare sotto i livelli di guardia. Secondo Rosgidromet invece, la durata del picco rilevato è perdurata per almeno 2 o 3 ore. Nella descrizione di questo incidente, il Cremlino, tramite il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, ha usato il termine “tragedia”, aggiungendo che purtroppo “questi incidenti accadono”. “È importante ricordare i nostri eroi, che perdono la vita proprio a causa di questi incidenti”. Lo scorso martedi, il 13 agosto, era arrivata notizia dell’intimazione delle autorità ai residenti di Nenoska di abbandonare le abitazioni per recarsi altrove. I residenti avrebbero dovuto lasciare il villaggio già il giorno dopo, il 14 agosto, quando sarebbero scattate le operazioni per la messa in sicurezza del sito. Arkhangelsk, Igor Orlov, il governatore della regione, ha però poi dichiarato che la notizia dell’evacuazione era inesatta, precisando che non ci sarebbe stata nessuna evacuazione e che fossero in atto invece delle “misure di routine”, come accade in questi casi. Ma il governo locale di Severodvinsk aveva fatto sapere all’agenzia di stampa governativa Interfax, che ai suoi abitanti era stato consigliato di rimanere lontani dalla città per la giornata di mercoledì, a causa di generiche “attività” nella base militare. Dopo qualche ora, Interfax diffonde la notizia che secondo un funzionario di Severodvinsk, i piani di evacuazione delle due città sono cancellati.Se le due evacuazioni siano saltate o se siano avvenute, non è stato ufficializzato. Dalla Russia le notizie filtrano sempre con una certa cautela (fin dai tempi dell’Unione Sovietica) e ancora in questo caso le prime informazioni certe sono arrivate dopo un paio di giorni. Le autorità russe hanno ammesso che l’incidente sia scaturito a causa del fallimento di un test missilistico. L’esplosione, hanno spiegato, ha interessato un piccolo reattore nucleare, impiegato per la fornitura di materiale di propulsione a un missile sperimentale a combustibile liquido. Un missile che ormai da alcuni mesi è oggetto di test da parte dell’esercito russo. Il New York Times ha ipotizzato che possa trattarsi del Burevestnick/Skyfall, una delle nuove armi supersoniche annunciate dal presidente Vladimir Putin l’anno scorso, nella corsa agli armamenti contro gli Stati Uniti.La versione ufficiale della Rosatom, resta invece quella dell’esplosione causata da un incidente avvenuto durante il test di “una fonte isotopica di energia per il motore di un missile a propellente liquido”. Dal Cremlino non arrivano commenti sul tipo di arma che l’esercito stava sperimentando. L’unica sintetica nota afferma quanto ripetuto più volte da Putin, “la Russia è molto avanti” nello sviluppo di armamenti ultra tecnologici.Resta da capire dove sia avvenuto precisamente l’incidente e soprattutto quante siano le persone rimaste coinvolte in questo episodio, ma come detto, e confermato dalla laconicità del Cremlino, certe notizie faticano non poco ad oltrepassare i confini di Stato.
