SUL CONFINE LEGGERO DEL TEMPO (ANCHE QUANDO NON SEMBRA)

SUL CONFINE LEGGERO DEL TEMPO (ANCHE QUANDO NON SEMBRA)

Tra memoria e presente, sul confine. L’arroganza del pensiero unico ha una sua prevedibilità. Insidie sul periodo storico mediatico e senza pensiero.Non che non abbia gli anticorpi per fronteggiare la cattiveria umana e la stupidità.Sono cresciuto in quello spazio vuoto, assurdo e poetico, in cui il cemento strappava radici e boschi, nel mito della città che si estende, delle borgate come riferimento culturale e politico. Sono cresciuto sul limes: da una parte la tradizione, la fede nel passato che costruisce un futuro migliore, la rabbia operaia, la fatica e le mani forti dei cavatori, dall’altra il futuro scintillante, la fòrmica e la cortina sulle pareti delle case, il nuovo concetto di decoro a rendere il progresso definitivo. Necessario. Etimologicamente che non cede, o anche che non è… CONTINUA SU REMOCONTRO: