MORIRE PER UN NO
Aveva 28 anni Elisa Pomarelli, una vita ancora da vivere, sogni da realizzare, l’amore da vivere e scoprire.Quell’amore che non provava per chi ha continuato in qualche modo a giustificare, ad assecondare.Forse dispiaciuta per il fatto di non provare sentimenti che potessero andare oltre un rapporto di semplice amicizia, forse disorientata da tanta ossessione che giungeva non richiesta al suo indirizzo, forse ben educata e non in grado di erigere quelle barriere che le avrebbero permesso il giusto distacco.Per lui, amore, o almeno così lo definiva lui, per lei una persona come tante, qualcuno da non lasciare completamente solo e per cui provare compassione.Il solito rituale: l’invito a pranzo, quattro chiacchiere da fare, quella apparente spensieratezza da interpretare.Chissà, magari si sarà tornati nuovamente sul tema ipotetica relazione, magari saranno giunte avances inaspettate, oppure si sarà accesa una discussione, l’ennesima, quella in cui lei ha ribadito il suo rifiuto e lui ha svalvolato di testa…Sta di fatto che dal 25 Agosto scorso, Elisa a casa non ha più fatto rirorno.Uccisa, nascosta in un dirupo, semi occultata, nel silenzio della natura intanto che il mondo faceva rumore per cercare di ritrovarla.Cosa possiamo aggiungere:”che gli amici non ti uccidono”? ,che questi uomini figli di un progresso che instilla in loro solo incertezza e disorientamento, restano sempre e comunque spietati assassini e non amanti perfetti, che siamo stanche di essere trattate come esseri vuoti e non senzienti, che accondiscendenti e sottomesse come ci vorrebbero loro a noi non va proprio di esserlo?Parole che riempiono vuoti grandi come boschi, lotte interiori e impreparazione al rifiuto, pentimenti che giungono troppo tardi, quando l’oggetto del desiderio ormai non ha più vita.E come sempre, quell’”oggetto del desiderio” è una donna…Certezza delle pene che tardano ad arrivare, prevenzione che non è mai troppa, dialoghi che non danno risposte, fino a quando non ci sarà la prossima Elisa di turno che morirà per aver avuto il coraggio di dire: NO.È tutto assurdo, è una mattanza senza fine, è uno “spettacolo”indegno che prosegue, quasi come se non ci fosse un domani, e la cosa ancor più “strana” è proprio che per qualcuna, quel domani, non ci sarà davvero.Elisa e i suoi giorni di solitudine in quel bosco, Elisa e la sua paura quando ha realizzato, Elisa e le sue soffocate grida a cui nessuno poteva dare ascolto, Elisa e la morte giunta per mano di un assassino che sosteneva di amarla.Non è una “marachella”, non è una “sciocchezza”, è una giovane vita spezzata che non sarà mai vissuta, è la desolazione di chi si ritiene civile, è il fallimento totale del rispetto e della comprensione, è il nulla, come di nulla sono fatti quegli pseudocervelli che si ritengono raziocinanti.Un’altra famiglia che piangera’una figlia, i “soliti”riflettori che si spegneranno troppo velocemente, lo sconforto che accompagnerà i giorni futuri di chi davvero le ha voluto bene, la burocrazia che invadera’scrivanie di scartoffie e la solita domanda: “perché”? a cui nessuno saprà dare un’accettabile risposta.Ci saranno i sensi di colpa a riempire le notti insonni, ci sarà il buio dove prima c’era luce, ci sarà chi stranamente viene colto da raptus pur essendo comunque lucido per mettere in salvo se stesso.Ci saranno le responsabilità che nessuno vorrà prendersi, ci saranno dotti e sapienti che proveranno a cercare di capire, ci sarà tutto tranne che l’amore, sì, l’amore, quello che per qualcuno diventa una maledizione.P.S: Fatemi una cortesia, non chiamate questo soggetto “gigante buono” (come qualche giornale ha pensato bene di fare), perché qui, di buono non c’è nulla…
