UNA SOLA CERTEZZA

UNA SOLA CERTEZZA

Si dibatte non solo animatamente, ma con livori e pregiudizi inusuali.I segni di anni di populismo grillino, e poi dei 14 mesi di governo felpastellato (cit. Bordin, il Maestro) si fanno vedere bene.Occhiali da farmacia usati per analizzare situazioni complesse, per le quali servirebbe un microscopio, o forse un cannocchiale.Più facile scegliere vie semplici, schematizzare, incasellare.Il pregiudizio impera. Governo si/governo no.Elezioni=libertà/nuovo governo=vittoria del Sistema, oppure elezioni=catastrofe/nuovo governo=libertà.Facebook censura/Facebook esercita facoltà legittima di una libera impresa privata che vive di pubblicità.Dialogo con chiunque/con quelli non si può dialogare sono eversori.Bonino traditrice perché vota no/Magi traditore perché vota si/entrambi traditori perché sono in Parlamento.Gualtieri statalista amante del deficit/Gualtieri profeta del fiscal compact affamatore dei greci. (Quasi) tutti pongono bivi.Secchi.Aut-aut.Ragionare liberamente, osservando la complessità, è tabù. Il piddino che “i radicali sono inaffidabili” (il più educato).Il radicale che “sei diventato piddino non ragioni più da liberale”. Il dubbio che uno ragioni per come desidera, in base magari non solo a parametri “politici”, ma anche a esperienze lavorative consolidate, non affiora mai. Beh certo, se tu vai a schemi, come puoi pensare che un altro dei tuoi schemi se ne fotta? Sentirsi orgogliosamente zingaro, senza casa, senza riferimenti angusti. E conservare la capacità, e il desiderio, di cambiare visuale, rovesciare di volta in volta quella che ti viene prospettata come “certa”. Può piacermi il discorso della Segre (magistrale), e anche quello della Bonino, e il commento di Perduca, e quello di Turco, e quello di Bellini, e di Mancini direttamente dalla Camera, e rimanere comunque convinto, personalmente, senza alcuna pretesa assoluta, ma come passo di un processo-in-divenire, che sia giusto sostenere questo governo ultracriticabile e ultranecessario al contempo? Posso essere schifato da chi inneggia al razzismo, perplesso su un provvedimento che tacita un gruppo enorme di persone in un colpo solo, e anche saldamente convinto che il fascismo non c’entra nulla (ieri diversi giornalisti, di diverso orientamento, hanno definito “fascista” la scelta di Facebook) e che una impresa editoriale privata che vive di pubblicità abbia la legittima facoltà di decidere che un certo contenuto crea problema (magari costi di gestione, spese legali, di controllo)? Cambio di scena.Chiami in ufficio, e scopri che un tuo collega che lavora a ritmo incredibile, sempre di notte, andando a lavorare si è schiantato su un’altra auto.Tutte le chiacchiere, i commenti, sembrano esterni.Ti trovi in una area diversa della vita. Primo piano, dentro di sé.Di certo c’è solo questo: schematizzare è sempre stupido.La realtà cammina veloce.Forse troppo. Solo rovesciando ogni volta la clessidra, capisci il valore della vera libertà.