SCUOLA, ANNO NUOVO VECCHI PROBLEMI. NUOVE SFIDE ATTENDONO IL NEO-MINISTRO FIORAMONTI
E’ suonata stamattina la campanella per oltre sette milioni di alunni/studenti di ogni ordine e grado.Nove mesi di impegno studio e apprendimento di nuove conoscenze attendono quanti siederanno sui banchi di scuola per la prima volta e per coloro che dovranno completare il ciclo di formazione. Anno nuovo vita nuova, dunque. Per studenti e docenti. Tutti, o quasi.Anche quest’anno, infatti, la scuola riparte con gli stessi annosi problemi di sempre: la carenza di insegnanti.Molte, troppe, le questioni rimaste in sospeso sul tavolo del Miur in cerca di una soluzione, anche a causa degli ultimi avvenimenti culminati con la crisi di governo.La più macroscopica, la supplentite.La mala erba che nessun governo riesce ad estirpare. Nonostante i proclami e le narrazioni del politico di turno. Quest’anno ancora più mastodontica per il numero delle cattedre vuote:170mila. Le motivazioni? Diverse e di difficile soluzione. Concorsi non avviati per tempo, graduatorie esaurite, gli oltre 15mila docenti andati in pensione con Quota 100, le 7mila e passa maestre col diploma magistrale che, in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato, sono state licenziate poiché non abilitate all’insegnamento, sono solo alcuni motivi fra i noti. Ma è tutta la fase del reclutamento a fare acqua da tutte le parti.Tanti i nodi da sciogliere ora sul tavolo del neo-ministro Fioramonti.Che oggi, insieme al presidente Mattarella ha dato il benvenuto agli studenti de L’Aquila durante la cerimonia ufficiale in una delle scuole-simbolo del terremoto di 10 anni fa. Una matassa intricata attende il ministro che si dice pronto a raccogliere la sfida. Intantodomani incontrerà le parti sociali che reclamano l’avvio del decreto salva-precaririmasto in sospeso col cambio di governo. Consapevole che la scuola necessita di investimenti,annuncia fondi, fin nella prossima finanziaria, di almeno tre miliardi, per rimettere in moto il sistema formativo da sempre penalizzato dalle sforbiciate delle revisioni di spesa.Promette aumenti di stipendio anche per i docentiche oltre ad essere i più vecchi sono anche i meno remunerati d’Europa. Tutti buoni intendimenti. Che aspettano solo di trasformarsi in atti concreti. Il più in fretta possibile, la scuola è al collasso
