VIETATO STRUMENTALIZZARE LA SOFFERENZA ALTRUI

VIETATO STRUMENTALIZZARE LA SOFFERENZA ALTRUI

Chi punteggia le nostre città di manifesti come questi è uno schifo di persona che strumentalizza la sofferenza altrui per un fine che crede nobile e superiore, ma che non ha invece aderenza ai valori che afferma di sostenere. Innanzitutto, il messaggio dovrebbe offrire un senso di compartecipazione al dolore della persona rappresentata, invece parla a un terzo. In secondo luogo, chi ha scelto questa campagna non ha nemmeno vagamente idea del dolore che alla vista di questi cartelloni proveranno tutti i parenti, gli amici e le persone care di qualcuno che si è tolto la vita. Ma soprattutto, questa plateale assenza di empatia e compassione devastera’ molte persone che soffrono degli stessi o di problemi simili a quelli della persona ritratta: le farà sentire ancora più colpevoli, inadatte, inutili. Il tutto nel nome di Chi curò la lebbra, la cecità, la paralisi, la malattia fisica e mentale, sino a risuscitare i morti, piangendo per loro. Li curò, non si erse a giudice, non li fece sentire ancora più miseri.