IL PROGRAMMA PIÙ BELLO E ATTUALE: LA COSTITUZIONE
Un giorno il mio professore di lettere alla scuola media, giunse in classe con un libricino.Ci aveva “imposto” d’estate di leggere il “libro Cuore”.Non avevo gradito molto “l’obbligo”, ma, sotto l’ombrellone ricordo che viaggiai “Dagli Appennini alle Ande”, sentii la mano anchilosata nell’aiutare “il Piccolo Scrivano Fiorentino”, mi ritrovai su un albero a controllare le fila nemiche con la “Piccola Vedetta Lombarda”.«Combattevano credendo in qualcosa, persino in quelli che adesso considereremmo “inutili gesti”, cadevano “gettando la stampella al nemico”, “portando sul petto” una piccola edizione della Divina Commedia. Non c’è retorica nella morte» (Enzo Biagi; ndr.) E, quell’obbligo, divenne commozione, piacere, piccone che arpionò la mia anima, forgiando un’adolescente. Poi quel settembre ormai lontano nel tempo ma imperituro nella memoria, giunse con un libricino: “Costituzione Italiana”Ogni giorno un articolo ci leggeva.Vangelo Civile lo chiamò quell’ateo che, dopo la preghiera mattutina, ci regalava il Sogno dei DIRITTI UMANI.E io, ricordo il pathos e l’orgoglio di sapere che Italiani avevano scritto quelle Pagine che avrebbero garantito al mio popolo LIBERTÀ e DEMOCRAZIA.Mi pareva di scorgere i vicoli in cui ferali battaglie si erano combattute per potere scrivere con cognizione di causa la parola “LIBERTÀ”.Mi sembrava di vedere madri e padri con mani e vesti imbrattate di sangue dei figli scrivere ispirate da quelle urla la parola “REPUBBLICA”.Udivo nel silenzio di quell’aula il rombo degli aerei, il crepitare delle fiamme, il suono delle sirene, il tuono delle bombe e per ognuno una lettera a formare la parola “DEMOCRAZIA”.Sentivo sulla pelle il calore dell’abbraccio di un morente, il sorriso di un povero, il pianto di un padre a vedersi riconosciuta la parola “DIGNITÀ”. Da quella classe di scuola media uscirono Magistrati, Avvocati, Medici, Commercialisti, Analisti, Panettieri, Parrucchieri, Ferrovieri, anche Mafiosi (per nascita).Qualunque strada della vita abbiamo percorso non abbiamo mai dimenticato quelle Pagine, lette da un professore severo, dai capelli candidi, PARTIGIANO a scoprirlo solo dopo la sua morte, giorno in cui davanti ad una bara con un piccolo libricino sopra ci ritrovammo in tanti, a ricordare.E ricordammo il brano che leggemmo quel giorno tutti insieme per ricordarci di lui. Era uno stralcio del discorso di Pietro Calamandrei sulla Costituzione:«… una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica, l’indifferentismo politico che è una malattia dei giovani. La politica è una brutta cosa “che me ne importa della politica”, quando sento fare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina, che qualcheduno di voi conoscerà, di quei due emigranti, due contadini, che traversavano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime e il piroscafo oscillava. E allora questo contadino impaurito domanda a un marinaio: “Ma siamo in pericolo?”, e questo dice: “Se continua questo mare, il bastimento fra mezz’ora affonda”. Allora lui corre nella stiva a svegliare il compagno e dice: “Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare, il bastimento fra mezz’ora affonda!”. Quello dice: “Che me ne importa, non è mica mio!”. Questo è l’indifferentismo alla politica. E’ così bello, è così comodo: la libertà c’è. Si vive in regime di libertà, ci sono altre cose da fare che interessarsi alla politica. E lo so anch’io! Il mondo è così bello, ci sono tante cose belle da vedere, da godere, oltre che occuparsi di politica. La politica non è una piacevole cosa. Però la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che io auguro a voi, giovani, di non sentire mai, e vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perché questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, dando il proprio contributo alla vita politica…» E oggi la “favola bella” che ieri mi illuse, che oggi mi illude, torna.E torna il “preludio” ad una Notte delle Genti a non essere più Persone.Non è iniziato oggi.Da venti anni almeno il cammino è stato un pellegrinaggio verso un nuovo Dux. Lo si chiami Finanza, lo si chiami Mercato globale, lo si chiami col nome di battesimo di questo o quel “politichino”.Ma un cammino a senso unico. Senza che si arginasse l’incedere. E qui il Voto del 4 marzo scorso. Protesta per i più. Cinica volontà di scardinare un Sistema con le uniche armi messe a disposizione da quello stesso sistema, affrettandone l’implosione per altri, inclusa me. Si badi bene. Il cammino intrapreso era inarrestabile ed inesorabile. La falsa Sinistra al governo ne era il nocchiero. Questo a sgomberare qualsivoglia dubbio su dove, comunque, si sarebbe arrivati. Il voto e l’evoluzione che tutti conosciamo, non ultima la pantomima renziana, ha affrettato i tempi del trovarci al bivio.I fatti lo confermano. Lo stemperamento delle promesse elettorali lo dimostrano. Adesso il bivio è davanti. Non possiamo più dire, non lo sapevo, non lo vedevo, o peggio, non lo volevo. Adesso o da una parte (coi ricorsi Storici) o dall’altra (coi corsi Storici).Due padroni non si possono servire. E la Costituzione ci ha sempre insegnato che non se ne deve avere neppure uno di Padrone! A me HA INSEGNATO che: esistono gli infelici, i falliti, le creature senza speranza e senza futuro; uomini buoni e delusi dagli ideali, circondati dal muro dell’egoismo e dell’incomprensione che vanno aiutati a qualsiasi colore, razza, ceto, religione appartengano.MI HA INSEGNATO a credere nella forza delle idee e nel coraggio di portarle avanti.MI HA INSEGNATO che ciò che con fatica e sangue si è conquistato, va difeso. È il programma più bello perché UNISCE. MI HA INSEGNATO a credere nelle piccole idee, quelle che danno un senso alla vita, e permettono un … PULITO BILANCIO FINALE.
