VOTO AI SEDICENNI? E PERCHÉ?
Al di là del fatto che i giovani di oggi, e anche gli adulti, sono molto più immaturi che in passato, a preoccuparmi è questa fretta, esplicitamente consumistica, di far fare loro tutte le esperienze il prima possibile, senza sufficiente tempo per prepararsi e per imparare a imparare. Una delle più profonde intuizioni di Walter Benjamin, filosofo tedesco della prima metà del novecento, fu che l’essenza del fascismo è l’esaltazione della volontà di esprimersi, obiettivo molto più facile (e gradito ai ricchi) della ricerca del bene comune o della lotta per i diritti collettivi. Facile accorgersi che ciò che il fascismo iniziò è stato pienamente realizzato dalla società dello spettacolo e del completo sdoganamento dell’individualismo. Selfie, social e stupefacenti non servono affatto a conoscere sé stessi e tanto meno gli altri ma solo a esprimere sé stessi.Così il voto ai ragazzini: un atto di libertà (la mitica libertà! auspicabile effetto della giustizia sociale e dell’eguaglianza economica trasformato in valore assoluto e autosufficiente dal capitalismo), non di responsabilità, negata dalla dipendenza economica dai genitori e dal fatto che la maggiore età resta a 18 anni, o di competenza, negata dal fatto che si tratta di giovani che in gran parte ancora vanno a scuola. Tutto molto liberista e mi dispiace che accanto ai democristiani Graziano Delrio e Enrico-stai-sereno Letta ci siano anche Conte, Grillo e Di Maio. Spero che ci riflettano un po’; ci sono altre priorità e i diversivi del Pd non dovrebbero prenderne il posto.PS Significativo che Letta nella stessa intervista proponga il voto ai sedicenni e lo ius soli. Molto coerente e molto liberista: avendo rinunciato a far crescere gli italiani e a costruire il bene comune, punta sui minorenni e sugli stranieri, ossia sulle categorie più manipolabili dalle multinazionali e dai loro media.
