CAPISCO COME TI SENTI, PENSA A CHI STA PEGGIO

CAPISCO COME TI SENTI, PENSA A CHI STA PEGGIO

“Capisco come ti senti”.E invece no, non potrete mai capire, perché voi siete stati più fortunati di me.La disabilità non è qualcosa che si sceglie, è qualcosa che ti tocca e che devi sorbire. Ogni giorno, senza alternative. Perciò dato che nei miei panni non ci siete, non dovreste permettervi di sminuire il mio dolore in questo modo, con della vana comprensione.“Pensa a chi sta peggio”.Sicuro, ci penso ogni giorno e me ne dispiaccio. Molto. Tant’è che sostengo un sacco di cause che apparentemente non mi appartengono. Ma questa frase non possiamo pretendere che funzioni come pozione magica ad ogni sventura che ci cade addosso: non siamo ipocriti, ognuno di noi – spero – non dimentica chi si trova in condizioni di disagio, ma l’occhio a chi ha una vita più facile ci cade sempre. Soprattutto quando ci sentiamo a terra, come sta capitando a me in questo momento.“Dai, però puoi fare un sacco di altre cose…”E se io avessi voluto fare proprio quella in particolare, che la mia disabilità non mi permette? Che ne sapete se esiste qualcosa in grado di appagarmi abbastanza? Che ne volete sapere di quanto mi renda triste desiderare ciò che mi manca? D’altronde avere dei desideri è umano, non poterli realizzare è una frustrazione.“L’importante è l’affetto che si riceve, e tu ne sei pieno.”Vero, verissimo. Sono infatti molto grato per essere così pieno di amore. Però ci sono momenti, come questo, in cui ti senti solo e hai davanti a te soltanto il vuoto. E non possiamo farci niente, se non accogliere questa profonda morsa allo stomaco e provare a combatterla. Affrontare i propri demoni con la speranza che magari, un domani, le cose andranno meglio.Insomma, sono nato con una grande disabilità. Un peso che mi porto addosso ogni giorno e per il quale, con questo post scritto di getto, vi chiedo solo rispetto.Perché no, non potrete mai capire come ci si sente a vivere in un posto dove “Glovo” e “Just Eat” non arrivano. Maremma impestata ladra.