PROFESSOR NOLTE, COSA C’ENTRA STEPHAN BALLIET CON LA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE?
Da tempo è penetrata nella zona grigia della destra, quella in doppiopetto diciamo, la vulgata per cui il nazismo non è stato niente altro che una reazione al bolscevismo e ai suoi crimini, una reazione esagerata ma al limite comprensibile. Il teorico di questa interpretazione è lo storico tedesco Ernst Nolte. In pratica Nolte, che non è certo un negazionista, sostiene che senza rivoluzione d’ottobre non ci sarebbe stato Hitler e senza i gulag sovietici non ci sarebbero stati i campi di sterminio nazisti. Hitler, ammette Nolte, odiava gli ebrei è vero, ma solo perché li considerava l’anima del comunismo e del bolscevismo (nonostante né Lenin né Stalin fossero ebrei). L’odio razziale, arriva a dire Nolte, non è niente altro che una metamorfosi reattiva dell’odio per la borghesia dei comunisti. Quella borghesia che i bolscevichi voleva sterminare, esattamente come i nazisti vollero sterminare gli ebrei. Ne consegue che il nazismo e la Shoah non sono il male assoluto e la Germania non deve macerarsi nei suoi sensi di colpa. Ora, Nolte è morto, ma mi sarebbe piaciuto chiedergli contro quale minaccia comunista e bolscevica stanno reagendo le decine di migliaia di neonazisti che in Germania danno la caccia agli ebrei e agli immigrati, quale sorta di pericolo mortale per l’integrità della nazione tedesca intravedono quei giovanotti con le teste rasate e le pance piene di birra. Si è forse appena consumata una rivoluzione comunista alle porte di Berlino e Varsavia e non ce ne siamo accorti? Oppure, gli chiederei, quel delirio di cupi simboli di morte e violenza ostentati dai neonazi, gli eccidi perpetrati dai suprematisti bianchi, da Breivik, l’odio e le volontà stragiste professate senza pudore e senza pentimento, non confermano forse che il nazi-fascismo è un ideologia che si basa solo sul culto della morte, della violenza, e della sopraffazione? Non è forse il nazifascismo un movimento che si accende solo attraverso l’invenzione di un nemico, sia esso il bolscevismo, l’ebraismo, il femminismo, il cosmopolitismo, la democrazia? Non erano forse anche la democrazia e la libertà, oltre al comunismo, i bersagli dei nazisti? Allora, egregio professor Nolte, che c’entra Stephan Balliet con la rivoluzione d’ottobre?
