ACCORDO COMUNE DI ROMA-BIKE SHARING: PERCHÉ’ FARE UN REGALO A UBER?

ACCORDO COMUNE DI ROMA-BIKE SHARING: PERCHÉ’ FARE UN REGALO A UBER?

Dunque il Comune di Roma ha fatto un accordo con Uber per consentirle di promuovere un servizio di “bike sharing” (quando occorre usare un termine in inglese bisognerebbe insospettirsi) nel centro storico. Ovviamente il Messaggero — da anni impegnato in una quotidiana campagna di denigrazione di Virginia Raggi — questa volta non ha avuto niente da ridire: quando si tratta di multinazionali, loro approvano entusiasticamente, scordandosi all’istante il loro nazionalismo di facciata. Oggi erano lì a chiedere pene severissime contro i “vandali” che nella notte ne hanno buttate alcune per terra; gentaglia, niente a che vedere con le persone per bene, “l’Italia migliore”, che evade le tasse e vuole continuare a farlo impunemente.Ma è davvero inutile perdere tempo a commentare quello che scrive il giornale di Caltagirone. Qualche parola la merita invece l’accordo con Uber. A me pare un passo falso e un pessimo segnale. Tenendo presente che l’Italia è il maggiore produttore di biciclette del mondo e, credo, anche il maggiore esportatore. Persino negli Stati Uniti bicicletta è sinonimo di industria italiana, come la pasta. Non stiamo dunque parlando di un settore sviluppato altrove e rispetto al quale ci tocca fare la colonia. Va benissimo diffondere le bici comunali ma devono essere bici italiane (sono bici italiane quelle di Uber?) gestite da compagnie italiane (i margini economici sono nella gestione). Perché fare un regalo a Uber? Cosa ha promesso e a chi? O qualcuno pensa che lo faccia per senso civico? Si tratta di una delle peggiori corporation amerikane, insieme ad Amazon: usa la scusa dell’ambiente ma il suo scopo è indebolire il sistema di trasporto pubblico e privatizzarlo.Proprio non mi sento di biasimare chi cerca di opporsi. La crisi ambientale è una priorità assoluta: che però deve essere affrontata dagli Stati e gestita da strutture pubbliche o almeno locali, non da miliardari stranieri interessati solo ai propri profitti e a quelli degli speculatori finanziari. Se il M5S non capisce il problema siamo nei guai. Perché prima o poi il M5S perderà Roma ma il monopolio di Uber resterà per sempre.PS La stessa cosa vale per l’idea di costringere gli italiani a usare carte di credito. Se fossero emesse e gestite dal Tesoro non avrei grosse obiezioni; ma se sono Visa o Mastercard o AmericanExpress ho molte obiezioni. Costituiscono il più colossale balzello della Storia, una percentuale fissa su ogni transazione che ha reso la finanza privata molto più potente degli Stati nazionali. Renderle obbligatorie è inaccettabile.