ZULKUF IL GIOVANE CURDO CHE SI E’ DATO FUOCO DAVANTI ALLA UNHCR

Un giovane curdo che si è dato fuoco davanti alla sede dell’Unhcr in Svizzera…Ricordo il curdo che si era dato fuoco, anni fa, a Roma per protestare contro l’estradizione di Ocalan, il capo del Pkk..Un rogo umano a pochi metri da me, sul piazzale del Celio dove si erano radunati curdi da tutta Europa per sostenere Ocalan in quel momento dentro l’ospedale militare del Celio, un posto da dove sarebbe stato poi estradato in Turchia a causa di uno squallido accordo italo-turco gestito se non ricordo male da D’Alema..Seguivo per il Corriere quel raduno di curdi e quella mattina, all’improvviso, un giovane barbuto si era cosparso di benzina e si era trasformato in una torcia umana. Gli si gettarono subito addosso altri curdi, usando coperte. Lo spensero così, il suo corpo era però devastato dalle fiamme.Il giovane sopravvisse al Sant’Eugenio, nel reparto grandi ustionati.Un mese dopo andai a cercarlo. Sapevo il suo nome, Zulkuf, e che era arrivato dalla Svizzera tedesca, da Sciaffusa dove lavorava in una piscina. A Roma era venuto con la moglie e un figlio piccolo, poi li aveva convinti a tornare in Svizzera e poco dopo, partita la sua famiglia, aveva realizzato la sua terribile protesta.Nell’ospedale dell’Eur lo trovai ancora con numerose bende addosso in un letto del reparto per post-ustionati. Era in una stanza con un italiano anziano che mi disse subito: parla solo curdo e tedesco.Ricordo che allora per quel poco di tedesco che so chiesi: “Warum?”Perché?Mi rispose così’: “Vater tote, Mutter tote, Zweige tote…”…Tutta la sua famiglia era morta in Tuirchia. Non chiesi come. Era abbastanza chiaro già così.Zukuf. Chissà che fine avrà poi fatto…