PER IL BENE DEL M5S, DI MAIO SI FACCIA DA PARTE
I risultati alle elezioni Europee e poi di quelle in Umbria dimostrano in maniera evidente la crisi dei 5 stelle. Secondo lei , a questo punto, per salvare il Movimento, Di Maio dovrebbe farsi da parte ? Assolutamente sì, e lo scriviamo da prima di quest’estate. Del resto, un movimento sbandato non fa bene all’Italia. E che il giovane ed inesperto politico di Pomigliano ha fatto il suo tempo, sempre che questo tempo lo abbia mai avuto, è ormai chiaro a molti. Perchè il voto del marzo di quasi due anni fa è stato un voto di protesta e non la vittoria politica di Di Maio. Gli sbagli del capo politico dei 5 stelle, e lo dico con assoluta simpatia per l’uomo, sono tanti e partono da lontano. Ad iniziare dall’errore principale, quello di allearsi con una vecchia volpe come Salvini. Lo scrivemmo a suo tempo che quell’alleanza l’avrebbe pagata cara tutto il Movimento. E cosi’ è stato. Di Maio però persevera negli sbagli. Gli ultimi: interrompere l’alleanza nelle amministrazioni regionali con il Pd e alzare i muri contro i migranti, proseguendo le politiche di Salvini, come ha fatto non più tardi di qualche ora fa. Come se non gli fosse bastato essere fagocitato in un anno di governo, dall’alleato di estrema destra. Adesso, forse Di MAio non ha capito o non vuole capire: da Salvini e dalle sue politiche deve prendere completamente le distanze, se non vuole affondare i 5 stelle. Come scriviamo da anni, a destra, ormai all’estrema destra, ci sono solo posti in piedi. Le poltrone le hanno occupate Salvini, Meloni e, dopo il voto sulla commissione contro il razzismo, anche Berlusconi che ormai minaccia apertamente la Carfagna di cacciarla dal partito, sposando in pieno l’alleanza estremista. Domanda. Di Maio si accontenterebbe di occupare uno strapuntino in quell’emiciclo? Se gli sta bene faccia pure. La realtà è che tra i 5stelle, il voto di protesta dell’estrema destra è ormai tornato a casa. L’anima di sinistra del movimento, al contrario, è rimasta sbigottita proprio dall’anno orribile sotto ogni punto di vita, vissuto al fianco di un sovranista reazionario come Salvini. Insomma, se vuole ancora esistere, il Movimento deve sbarazzarsi, detto tra virgolette, dei vari Di MAio, DI Battista, Paragone . E riscoprire quell’anima progressista e ambientalista degli esordi. Che dieci anni fa c’era, ed è innegabile, ma che è stata accantonata troppo presto e che con la gestione Di MAio è stata totalmente dimenticata. Le recenti sommosse del nutrito gruppo parlamentare grillino stanno lì a dimostrare che in tanti hanno ormai capito quale sia l’unica strada percorribile. E che l’attuale capo politico del movimento è un ostacolo alla stessa sopravvivenza del primo partito delle recenti elezioni politiche. Se non si capisce questo , come spiegava spesso in passato Grillo, i 5 stelle sono destinati a sparire, diventando biodegradabili. A quel punto il movimento avrà anche ottenuto lo scopo di condizionare la politica italiana costringendo gli altri partiti a grillinizzarsi. E sì, sarebbe pure una vittoria del comico genovese ma, mi creda, sarebbe di certo la sconfitta dell’Italia. Ha infatti idea di cosa accadrebbe se il movimento non facesse fronte comune con gli altri partiti di centro sinistra, per arginare l’avanzata dell’estrema destra? Solo a pensarlo vengono i brividi, gentile signor Raineri. Mi creda.
