VAURO E BRASILE. TUTTO E’ MALE CIO’ CHE FINISCE MALE

VAURO E BRASILE. TUTTO E’ MALE CIO’ CHE FINISCE MALE

E anche Vauro, il comunistaccio senza macchia e senza paura, è annegato nella retorica dei buoni sentimenti. Davanti ad un piatto di pasta e ad un fiasco di vino come Diogene ha cercato l’uomo, e per qualche strana alchimia alimentare si è convinto di averlo trovato. E se quei cento e passa chili di muscoli e violenza non rappresentano un uomo ma sono l’archetipo e allo stesso tempo il risultato finale delle peggiori nequizieche un uomo possa perpetrare su un altro uomo… pazienza. Pazienza per una intera borgata che deve obbedir tacendo all’omaccione che di questo giogo criminale si vanta in televisione, pazienza per tutte le persone che vivono onestamente, per le forze dell’ordine, per i bambini che devono assistere a questo scempio di civiltà, pazienza per le donne abusate, pazienza per qualsiasi extracomunitario, omosessuale, ebreo e antifascista, pazienza per le librerie bruciate e per le lapidi ornate di svastiche, pazienza per tutto ciò che trasforma la nostra traballante cultura in merda maleodorante. No, caro Vauro Senesi. Massimiliano un cazzo, quello è e rimane il fascista Brasile. Dei tuoi buoni sentimenti e del tuo spirito missionario non sappiamo proprio che farcene, perchè appena uscito da quella trattoria il tuo nuovo amichetto tornerà a fare ciò che faceva prima e tu non puoi fare finta di non saperlo. Ho ammirato il tuo coraggio, Vauro, ora consentimi di disprezzare la tua stolida demagogia.