MITTAL PADRONA, LO STATO E LE LEGGI: MAGISTRATURA E FINANZA I CONTI VERI
Ex Ilva. A Milano ascoltati due dirigenti dell’area commerciale. Si indaga sulla perdita di valore inventata a tavolino per poi motivare l’addio.«Crisi pilotata», a dire che segretamente si tratta, e a nascondere che tra i vertici della superpotenza indiana dell’acciaio c’è qualcuno che inizia a temere di aver sbagliato i conti due volte: prima a prendere promettendo quello che non è stato capace di mantenere, poi a mollare minacciando. E scoprire che non c’è solo il rischio di qualche miliardo che se ne va invece di arrivare in cassa, ma, per qualcuno di loro, persino la possibilità della galera: ovviamente solo per pesci piccoli rispetto agli intoccabili del palazzo imperiale di Londra..«Ogni giorno che passa si aggrava sempre di più la posizione giudiziaria di Mittal», segnala Massimo Franchi sul Manifesto. «Nel gioco a tenaglia delle procure di Milano e Taranto, il gigante dell’acciaio indiano che ha deciso di dire addio all’Italia rischia di essere stritolato e costretto a tenere aperta Taranto e gli altri stabilimenti a lungo… CONTINUA SU REMOCONTRO:
